Giuseppe Lazzaro – Gazzetta del Sud
CAPO D’ORLANDO – L’Orlandina guarda ad Est. Le ultime strategie di mercato del segmento estremo della scorsa stagione (il bosniaco di passaporto Sulejmanovic preso nelle ultime quattro giornate per rimpiazzare il partente Archie) e quelle della prima fase dell’attuale mercato con le firme di due “big” quali Ilievski (macedone) e Jasaitis (lituano), oltre a quelle dei giovani Perl (ungherese), Ihring e Vujicevic (scuola slava), conducono in una sola direzione: il direttore sportivo Giuseppe Sindoni ovviamente tiene vigile il mercato americano (ed un paio di colpi sono attesi nelle prossime settimane, se non prima) ma si fa grande affidamento sui talenti o l’esperienza di giocatori di scuola cestistica dell’Europa orientale dove i fondamentali sono il pane quotidiano della crescita, la tattica viene fatta ingerire sino allo spossamento e, di conseguenza, l’attitudine mentale, per misurarsi in una Lega A italiana, diviene di minor impatto quando si tratta di ambientamento o di inserimento in una nuova realtà. La società sta scegliendo un piano di azione completamente diverso da quello dei precedenti quando gli Usa da inserire erano il primo grimaldello, almeno per i ruoli chiave. Adesso, invece, arriva come play non un peperino americano ma un esperto quale Vlado Ilievski che, a 35 anni, potrà fare da chioccia al minutaggio che avrà, alle sue spalle, un talento azzurro di prospettiva, Tommaso Laquintana. E il colpo grosso non è un elemento che giunge da oltre oceano, come lo furono tanti in passato, ma dalla Lituania, un giocatore di grandissima classe, un colpo che ha scombussolato il mercato: Jasaitis. L’entusiasmo nel paese del “pane e pallacanestro” non è stato mai da meno, certamente, in mezzo all’estate e al palazzetto inevitabilmente chiuso, si cercano gli stimoli giusti per la stagione che verrà. E due “pezzi da 90” come Ilievski e Jasaitis sicuramente servono per la carburazione giusta. Chiaramente non è finita qua. L’Orlandina ha in mano anche il sì di Gianluca Basile e il quasi sì di Sandro Nicevic (le firme arriveranno al rientro in sede dopo le vacanze) e adesso bisognerà completare il mosaico giusto con gli altri pezzi mancanti e dare vita ad un organico che, innanzitutto, punti alla salvezza che resta l’obiettivo principale ma che, nel corso della stagione, può anche costituire la grande sorpresa e togliersi parecchie soddisfazioni. Con Ilievski play e Jasaitis ala piccola per completare lo “starting five” servono quindi una guardia, un’ala grande ed il centro. È presumibile che due volti saranno nuovi americani, il terzo invece potrebbe essere un comunitario o un Cotonou ma non è detto che sia il terzo elemento a stelle e strisce. Eventualmente, la società potrà conservare l’ulteriore tesseramento americano, o di extracomunitario, se nel corso della stagione ce ne dovesse essere la necessità.