Paolo Cuomo – Gazzetta del Sud
Smaltita la delusione degli Europei – perché il 6. posto dopo le sbandierate ambizioni non può essere considerato un buon risultato – domani scatta il campionato numero 94 di Serie A. Che si spera non sia inferiore all’ultimo che, per tanti aspetti (ma finale scudetto esclusa), è stato il peggiore dell’era moderna. Gli appassionati, ecco la novità, grazie al ritorno di Sky Sport, potranno godersi tre partite alla settimana: domenica a mezzogiorno e lunedì alle 20.45 sulla tv satellitare; domenica alle 20.30 su RaiSport che inaugurerà le dirette col match tra i campioni d’Italia di Sassari e Cremona. Come in ogni stagione ci divertiamo col ranking. Gli eventuali errori non ci preoccupano perché i pronostici non li sbaglia solo chi non li fa. Abbiamo diviso le partecipanti in 4 fasce senza posizioni predefinite: 1) lotta scudetto; 2) playoff; 3) 8. posto/facile salvezza; 4) obiettivo permanenza.
LOTTA SCUDETTO Quattro squadre spiccano ancora sulle altre e la differenza di valori sembra davvero minima. Insomma, non c’è una vera favorita. La Supercoppa ha detto che Reggio Emilia con l’aggiunta di Aradori, Stefano Gentile e Veeremenko è più forte dell’anno scorso. La chiave per dare nuovamente l’assalto a quel titolo sfuggito per un soffio in gara-7 sarà l’attesa esplosione di Amedeo Della Valle. Milano è meno attrezzata del passato e, ci sbilanciamo, tornerà presto sul mercato (non è un caso che avrebbe già sondato l’ex stella di Sassari, Rakim Sanders e Marcus Williams, entrambi disponibili da gennaio). Ha un grande coach, Jasmin Repesa, ma ha puntato tutto sulla difesa e, in attacco, sulla forza di Ale Gentile che – se si esclude la spalla dell’eccellente Kruno Simon – appare l’unico deputato a cantare e portare la croce. Non si può quindi pensare di vincere sempre ai 70 punti, soprattutto in Eurolega. Sassari non ha più il talento e l’imprevedibilità della squadra tricolore che a giugno ha fatto impazzire non solo l’Isola, ma tutti gli amanti dei canestri. Perdere in un colpo Dyson, Sanders, Sosa, Brooks e Lawal è pesante. Il gruppo è più equilibrato, coach Sacchetti il massimo, Haynes in regia un trascinatore, Petway l’atleta per eccellenza, ma il killer-instict ora è affidato solo al genio di David Logan. E per il corri e tira del Banco appare poco. Venezia ha tre big in più: Mike Green (ex Sigma), il centro Josh Owens, ottimo a Trento e il tiratore Michael Bramos che prima di farsi male e di perdere un anno, era un agente scelto al Panathinaikos. Il mito Recalcati, settantenne con la mente di un ragazzo, vuole guidare gli oro-granata al salto di qualità (e molto dipenderà dalla convivenza tra Green e Goss che amano tenere il pallone) per poter sognare la finale.
PLAYOFF – In tre hanno le potenzialità per far parte delle magnifiche otto. Cominciamo da Trento, rivelazione dello scorso anno, che può ripetersi anche se non ci saranno Owens e il capocannoniere Tony Mitchell. La certezza è Julian Wright che si candida al ruolo di miglior centro del torneo. Accanto a lui, Dada Pascolo potrà diventare un fattore. E il regia, ecco il carisma di Poeta. Brindisi si annuncia spettacolare. Spinta dall’entusiasmo della super tifosa Flavia Pennetta, potrà regalare gioie in serie grazie alla coppia tutta estro formata dal play Scottie Reynolds (un ritorno) e dal realizzatore Adrian Banks. Sotto canestro c’è curiosità per il solido Gagic. Avellino dopo le ultime, amare esperienze, si ripresenta con la solita voglia di lasciare il segno. Il nuovo duo tecnico, Sacripanti coach e Alberani gm, ha costruito (in ritardo, ma in Irpinia non è una novità) un organico molto interessante, con individualità da prime quattro, a cominciare da Taurean Green (ex Barcellona) in regia e il pazzesco tiratore lettone Janis Blums, appena tornato in Italia. Ma ci sono anche Nunnally e Acker sul perimetro, l’uo-mo-squadra Leunen (pretoriano di Sacripanti a Cantù) e il centro azzurro Cervi. Se trova la chimica in fretta, sarà la rivelazione.
8. POSTO/FACILE SALVEZZA – Ecco un gruppo di formazioni, ben 6, che per noi saranno “sospese” tra la possibilità di lottare per i playoff e una salvezza senza patemi. Partiamo ovviamente con l’Orlandina. Nella passata stagione l’avevamo pronosticata al 10. posto, ben lontana dalla “tonnara” per mantenere la A, e riteniamo di aver fatto centro anche se la squadra, mollando alla fine, ha poi chiuso a 4 punti dall’obiettivo-Gazzetta del Sud. Quest’anno il bravo coach Griccioli ha a disposizione un gruppo più competitivo. Basile e Nicevic sono pronti a guidare un mix di uomini d’esperienza (loro in primis) e giovani leoni. In attesa di conoscere il valore del 18enne talento serbo Vojislav Stojanovic, la squadra punterà molto sul fuoriclasse lituano Simas Jasaitis che, ne siamo certi, dopo aver dimostrato di essere tornato ad alti livelli, riceverà offerte per giocare nuovamente in Eurolega. Accanto a lui siamo curiosi di vedere all’opera Vlado Ilievski, che era uscito da un po’ dal grande giro, ma che grazie alla magia di Capo d’Orlando potrebbe riacquistare subito la brillantezza dei bei tempi. Sotto canestro Alex Oriakhi sa come si vince, mentre dalla coppia di virgulti Laquintana-Perl si attende un contributo di rilievo. Insomma, alla quinta presenza nell’Olimpo del basket, l’Orlandina – senza montarsi la testa – ha le potenzialità per vivere, con l’aiuto di tutto l’ambiente, un’altra stagione da favola. Cremona dopo l’exploit di qualche mese fa, con la Final Eight di Coppa Italia, spera di migliorare. Il colpo? La conferma di Cesare Pancotto, uno dei migliori allenatori italiani, che avrà sempre a disposizione l’asse play-pivot Vitali-Cusin (si spera sana). Al realizzatore Elston Turner saranno affidate le chiavi dell’attacco. C’è anche l’ex Orlandino McGee. La blasonata Cantù è tutta da scoprire, avendo cambiato – tecnico compreso (Fabio Corbani) -tutta la squadra (sono rimasti solo il figlio d’arte reggino Marco Laganà e Abass, attesi alla consacrazione) . Ross è il perno, i tiratori Heslip e Hasbrouck se in giornata possono fare sfracelli. Varese riparte con immutata euforia dopo la negativa parentesi Pozzecco. Il nuovo coach Paolino Moretti ha un organico profondo, con alcuni elementi di valore come il play Wayns e il centro Davies. Curiosità al piano di sopra per Jevohn Shepherd, già idolo dei tifosi di Barcellona. Torino è invece una neopromossa solo sulla carta perché ha solidità, qualità e grande seguito. Si è infortunato l’eccellente Dj White, ma è subito arrivato Dejan Ivanov. Leadership affidata a Robinson e Mancinelli.
OBIETTIVO PERMANENZA Pistoia è nuova di zecca a cominciare dal coach che dopo tante stagioni non è più Moretti, sostituito da Enzino Esposito. La ripescata Caserta tra qualche problema di troppo è riuscita a mettere insieme un puzzle niente male, con Bobby Jones nel ruolo di guida. “Sandrokan” Dell’Agnello torna nella città che lo ha amato da giocatore. Infine Pesaro che ogni anno viene indicata come la sicura retrocessa e poi sul campo ce la fa sempre, anche se in extremis. La storia non cambia neppure stavolta.