Giuseppe Lazzaro – Gazzetta del Sud
CAPO D’ORLANDO – Con l’arrivo di Metreveli, subito arruolabile, l’Orlandina (a parte il serbo Stojanovic che non ha mai giocato) si presenta al completo all’esordio domani contro Cantù. Per presentare la sfida, nella prima conferenza della stagione nella sala stampa “Daniele Di Noto”, presente, accanto a coach Griccioli, il capitano Sandro Nicevic. «Quest’anno -ha detto il lungo italo-croato – vedremo una squadra completamente diversa da quella dell’anno scorso avendo scelto una strada differente, con giovani interessante da sviluppare. Sarà un impegno in più perché ci sono molte cose sulle quali prestare attenzione, visto che non sappiamo come questi ragazzi reagiranno nei momenti difficili. E nello spogliatoio c’è allegria, anche da parte di chi ha anni di differenza, ma sempre il massimo della voglia. È un’Orlandina che ha bisogno di amalgamarsi, perché siamo per la prima volta insieme. L’avversario più importante saremo noi stessi: dobbiamo ancora capire le nostre potenzialità e dove possiamo arrivare. Da capitano cercherò di aiutare la squadra a trovare subito la strada giusta». Un po’ emozionanto, coach Giulio Griccioli, alla seconda stagione sulla panchina biancazzurra. «Affrontiamo Cantù con l’idea che vogliamo vincere la prima partita. I lombardi sono parecchio rinnovati con giovani da lanciare come Abass e giocatori di esperienza europea. Con Hasbrouck, Hall e Ross, ha costruito un’idea di squadra per certi versi assimilabile alla nostra. Cantù è atletica, corre ed ha un tiratore micidiale come Heslip. Noi dobbiamo essere bravi a fare la nostra partita, cercando di non pagare troppo la pressione dell’esordio. Magari i giovani possono patire un po’, ma il mix che abbiamo costruito dàloro un aiuto importante. Talento ne abbiamo, ma ognuno non deve andare per conto proprio. Il sistema della nostra squadra sarà molto importante. Sul’infortunio di Stojanovic non mi preoccupo più di tanto, visto che, comunque, non avrebbe potuto giocare per motivi di natura regolamentare. Il dispiacere più grosso è invece che il serbo abbia dovuto saltare un mese di lavoro assieme ai compagni».