Giuseppe Nigro – Gazzetta dello Sport
Sorprese e conferme, lavori in corso e certezze già acquisite: in attesa del Monday Night tra Torino e Reggio Emilia e del posticipo di giovedì tra Trento e Milano, l’inizio della Serie A ha già offerto un bel po’ di spunti. Ecco tutta la prima giornata del campionato di Serie A Beko, in cinque temi.
LOMBARDIA TRISTE — Per qualità del personale e ambiente che si porta dietro, Cantù è accreditata da molti per poter dare fastidio alle big. Sul campo di chi come Capo d’Orlando parte dall’ultima fila della griglia, ha chiuso con un solo punto, tre perse e cinque tiri sbagliati negli ultimi tre minuti di punto a punto. Ma si dice che le squadre di Corbani escano alla distanza. Intanto è uscito il tiro: 38.5% da due, 26.3% da tre. Varese ha addirittura perso in casa, contro la ripescata Caserta, tenuta alla miseria di 51 punti a Masnago, e a metà quarto periodo erano ancora 40. Non è solo questione del 2/21 da tre (0/12 in coppia di Cavaliero e Thompson). Può solo fare meglio, ma forse le ambizioni dell’ambiente sono eccessive per la squadra messa effettivamente a disposizione di Moretti. E una scelta su Galloway non può più attendere. E poi c’è Cremona, quella che forse si aspettava meno da questa prima giornata, chiamata a iniziare il campionato sul campo dei campioni di Sassari. Dopo averli portati al supplementare, oltre alla soddisfazione per la prestazione senza il leader Vitali, resta inevitabilmente anche il senso di beffa per due punti sfiorati su un parquet su cui evidentemente passeranno in pochi.
SUD FELICE — La sorpresa di giornata è Capo d’Orlando: ancora privo dell’annunciato gioiellino (ma comunque una scommessa) Stojanovic, coach Griccioli ha messo in quintetto il 20enne ungherese Perl e na ha spremuto una prestazione da 12 punti, di fianco alla ritrovata classe di Jasaitis e alla sostanza in area di Oriakhi (con Bowers), più Ilievski in regia. Alla fine 57.9% da due e soli 65 punti subiti: il cammino è lungo, ma la visione si sta materializzando. Caserta parte da ripescata ma, rivoluzionata rispetto a un anno fa, ha confermato di avere gli uomini per potersi divertire quest’anno: magari con qualcosa in più del 30.8% da due di Varese, ma con l’assenza gigantesca del grande capo Peyton Siva intorno a cui gira tutto. E gode Avellino: da fine terzo quarto in poi, a parte il sudore finale, non c’è più stata partita contro una candidata sorpresa come Pesaro. E se Nunnally è già ambientato, è già pronta: dopo anni di diffidenza per le promesse di buone stagioni non mantenute, merita fiducia. Ogni regola ha la sua eccezione: in questo caso Brindisi, sconfitta a Pistoia.
VENEZIA AVVANTAGGIATA? — I sette giocatori confermati dopo una stagione da secondo posto in regular season dovevano permettere a Venezia di partire con un tesoretto rispetto alle avversarie. Il campo finora ha parlato di due sconfitte in due gare ufficiali. In volata entrambe, contro la corazzata Milano e contro un’altra squadra dalle tante conferme come Bologna, ma pur sempre ancora a mani vuote. Era a +8 a 6’ dalla fine sul campo della Virtus, prima del 12-0 che l’ha stesa, mortificata dagli errori dei titolari rimessi in campo nel finale. Non è normale che una squadra con questo potenziale chiuda con Ortner unico giocatore in doppia cifra. I minutaggi molto diluiti (dieci giocatori tra 16’ e 22’ di impiego) raccontano, più che una confusione nelle rotazioni, la più efficace spinta arrivata dalla panchina rispetto al quintetto (dove si concentrano tre delle quattro novità del roster). Sul lungo termine è una buona notizia, ma intanto siamo zero su due.
SASSARI BATTICUORE — Anche la Dinamo campione ha ripetuto in parte il copione della Supercoppa: un altro finale in volata, poi un superbo Stipcevic con tripla da 10 metri e l’ultimo errore dei regolamentari di Washington le ha regalato l’overtime per scrivere un finale diverso. Per la muscolare Sassari non hanno funzionato le cose in difesa, a subire 80 punti nei regolamentari dalla Vanoli, e soprattutto sotto i tabelloni, se Cremona ha preso 15 rimbalzi d’attacco (a 5) contro i corpi da Eurolega del Banco di Sardegna. La vetrina poi se l’è presa Logan, ma è Haynes il giocatore con cui Sassari è andata meglio (+15 di plus/minus) e la giornata opaca di Varnado l’ha completamente nascosta la gran giornata di Joe Alexander: 21 punti, 70% da due, 10 rimbalzi… Lui e Stipcevic dalla panchina danno il colpo d’occhio di cosa è la nuova Dinamo.
CENTRO DELL’APPENNINO — L’avversaria più forte l’ha battuta la Virtus Bologna: il gran finale è firmato dal mix di maturità e talento del capitano Ray e del ventenne meraviglia Fontecchio. Ma fin lì la squadra di Valli ce l’ha portata Dexter Pittman, il centrone che non c’era, intorno a cui è stato sviluppato il sistema. In soli 23’ ha messo insieme 19 punti, 7/10 da due, 9 rimbalzi e 6 falli subiti: con lui in campo Bologna ha avuto un +17 di plus/minus, meglio di ogni altro. E anche a Pistoia, che (senza l’infortunato lungo Thornton, sostituito da Czyz) ha fermato Brindisi, il fulcro sta al centro: Knowles ha impressionato, mascherando la giornata no di Blackshear, ma il vero valore aggiunto è un pivottone come Alex Kirk, 213 cm, che chiude con 20 punti (anche in momenti importanti), 10 rimbalzi e 5 stoppate con 4/5 da tre. Chapeau.