Claudio Argiri – Giornale di Sicilia
CAPO D’ORLANDO – Consensi unanimi sulla prima della giovane-vecchia Orlandina targata Betaland, costruita con un criterio alternativo, ovvero con un perfetto miscuglio tra semi sconosciuti esordienti e veterani dei campionati europei, con un solo pizzico di giocatori americani che quasi ovunque la fanno da padrone, compresa quella Cantù appena domata in un PalaFantozzi già discretamente caldo e quasi incredulo davanti al modo con i paladini hanno prima rimontato e poi quasi controllato un match assolutamente non semplice. Ma per tutti gli addetti ai lavori la sorpresa di giornata è Capo d’Orlando, peraltro in vetta sia pure in affollato condominio poiché ha vinto con lo scarto migliore della giornata, ovvero 8 punti. Il tutto pur essendo ancora priva dell’annunciato gioiellino (ma comunque una scommessa), il 18enne serbo Stojanovic, con coach Griccioli che, avendo a disposizione appena 5 dei 7 stranieri tesserabili, ha messo in quintetto il 20enne ungherese Perl e ne ha spremuto una prestazione da 12 punti, compresi i canestri del meritato trionfo tra cui quello decisivo a 40″ dalla sirena. “Vittoria assolutamente del gruppo – sottolinea il giovane ds Giuseppe Sindoni ancora gongolante per la prima scommessa vinta – ma Zoltan ha messo dentro 3 canestri fondamentali nel finale dimostrando che ha stoffa. Tra l’altro è al terzo anno di professionismo ma finora era abituato a giocare in palestre con 150 spettatori, eppure si è calato alla grande davanti ai 3000 di domenica scorsa. Il cammino è ancora lungo ma mi pare che la strada sia quella giusta e con questi due punti possiamo attendere senza ansia l’ok per Stojanovic e la sua completa guarigione dall’infortunio”. La classe di Jasaitis, la sostanza in area di Oriakhi (con Bowers), più l’esperto Ilievski in regia, con al fianco un sempre più convincente Laquintana, oltre agli eterni Basile e Nicevic ed al buono sprazzo dell’ultimo arrivato Metreveli hanno completato un capolavoro anche tattico. Alla fine 57.9% da due e soli 65 punti subiti: il cammino è lungo, ma la visione si sta materializzando. “Complimenti all’Orlandina – commenta il coach canturino Corbani – che ha giocato una partita consistente dopo un primo quarto in cui abbiamo preso il ritmo della gara e abbiamo avuto una buonissima circolazione di palla. Ci siamo un pò inceppati quando la Betaland ci ha completamente sfidato al tiro”. Per qualità del personale e ambiente che si porta dietro, Cantù è accreditata da molti per poter dare fastidio alle big. Sul campo di chi come Capo d’Orlando parte dall’ultima fila della griglia, ha chiuso con un solo punto, tre perse e cinque tiri sbagliati negli ultimi tre minuti di punto a punto. Ma si dice che le squadre di Corbani escano alla distanza. Intanto è uscito il tiro: 38.5% da due, 26.3% da tre. ” Ovviamente sono felice – spiega coach Giulio Griccioli – poiché esordire in assoluto in stagione avanti ai nostri tifosi poteva diventare un’ arma a doppio taglio. Invece è arrivata una vittoria voluta, sudata e meritata per quello che abbiamo fatto sui due lati del campo, con l’eccezione del primo quarto dove abbiamo lasciato segnare Cantù per colpa di un approccio sbagliato, quasi scolastico, in difesa. Poi abbiamo stretto le maglie ed una volta avanti non abbiamo più mollato”.