Giuseppe Lazzaro – Gazzetta del Sud
CAPO D’ORLANDO – Gioia e tranquillità. Sono queste le sensazioni nel day after della prima vittoria in campionato dell’Orlandina che ha sfatato un tabù. Il secondo successo contro Cantù nel giro di dieci mesi ha segnato anche l’esordio vincente in Serie A dei paladini che in precedenza avevano sempre perso la prima partita contro Siena, Virtus Bologna e Pistoia. Grande felicità per i tifosi che hanno festeggiato con i giocatori per tutta la notte (ieri consueta giornata libera per lo staff tecnico e la squadra) e tranquillità perché vincere era quanto mai fondamentale considerata la difficoltà che il calendario presenta: due trasferte di fila (Venezia e Virtus Bologna), quindi i vice campioni d’Italia in carica di Reggio Emilia al “PalaFantozzi” nell’anticipo su Sky il 25 ottobre alle 12,30. «Sono contento – ha detto coach Giulio Griccioli – perché esordire in tutti i sensi, visto che non avevamo mai giocato in casa ancora, con una vittoria sudata e meritata su tutti e due i lati del campo, è stato positivo. Nel primo quarto abbiamo lasciato segnare troppo Cantù soprattutto per un approccio troppo scolastico e aprendo il loro contropiede dove hanno segnato tre triple. Dal secondo quarto la nostra difesa ha “sporcato” molto di più e loro hanno realizzato solo 12 punti. Da lì è iniziata la nostra partita, siamo un pò calati fisicamente e non è un caso che quello che aveva più birra nelle gambe era Perl che, sciogliendosi, ha fatto due-tre giocate decisive. Un ragazzo di 20 anni l’ungherese che ha fatto un lavoro eccezionale, con Basile e Ilievski, su Heslip. Cantù arrivava a questa partita segnando 80 punti di media in pre-season e il tiratore canadese anche con diverse gare con 30 personali realizzati. Domenica ne ha segnati solo 3 su una nostra disattenzione. Non abbiamo sofferto il “gap” atletico, che poteva essere a loro vantaggio, alla fine è sembrato normale vincere, nella realtà è stata una gara combattuta e portata a casa seppur con diverse cose da migliorare». Sul pubblico il tecnico toscano precisa: «C’era tanta gente, può venirne ancora di più, alla fine questa squadra nel suo destino ha una crescita costante ed una voglia di mettersi uno al servizio dell’altro che non può che rendere orgogliosi i nostri tifosi». Come l’anno scorso l’Orlandina riesce a vincere tenendo basso il punteggio ma per verificare se sarà una costante bisognerà attendere le prossime partite. Strepitoso il primo tempo, prima di un fisiologico calo fisico, di Simas Jasaitis, l’uomo dalla mano glaciale che non sorride quasi mai ma che macina canestri ed ha grande intelligenza cestistica. Prima del quadrangolare di Trapani il lituano ha rischiato per guai fisici ai tendini ma le cure del prof. Sabatino Carianni, responsabile medico, lo hanno rimesso a nuovo e si è visto sul parquet. Tutti bene, alla fine, una vittoria di gruppo anche se è lecito attendere un processo di crescita di Bowers mentre la guardia Perl “rischia” di essere una delle piacevoli rivelazioni della stagione. E il tutto in attesa di Stojanovic che, infortunio a parte, in questa settimana dovrebbe (condizionale quanto mai d’obbligo) vedere definito il braccio di ferro tra Orlandina e Stella Rossa Belgrado e la Fiba quale arbitro che dovrà decidere. Se disco verde sarà, la talentuosa guardia serba sarà ufficialmente annunciata.