Giuseppe Lazzaro – Gazzetta del Sud
CAPO D’ORLANDO – Zoltàn Perl si è subito messo in mostra nella prima giornata, per la gioia dei tifosi dell’Orlandina e della società. Il miglior realizzatore degli Europei Under 20 di luglio a Lignano Sabbiadoro alla strabiliante media di 25.2 punti (praticamente da solo ha trascinato l’Ungheria alle soglie del podio), con una buona dose di coraggio ha bagnato l’esordio nella massima serie italiana con riscontri molto positivi. La guardia magiara ha sentito subito la fiducia di coach Griccioli, che lo ha lanciato in quintetto al posto di Basile e questo, probabilmente, ha fatto la differenza. Nel finale, poi, Perl è risultato determinante per la splendida vittoria contro Cantù, realizzando due canestri ad alto coefficiente di difficoltà e classe, meritandosi gli applausi del “PalaFantozzi”. E con 5 tiri realizzati su 8 tentati (62.5%) è entrato nella classifica dei migliori realizzatori da due che è comandata da un altro neo-biancazzurro, il pivot Alex Oriakhi con 6/7 (85.7%). Nella classifica marcatori, invece, il primo dell’Orlandina è il lituano Simas Jasaitis con 17 punti. Anche dalla linea dei liberi ecco un volto nuovo di Capo d’Orlando, Vlado Ilievski, davvero brillante nella sua specialità, gli assist: contro Cantù ne ha smazzati ben 6. E se a rimbalzo è primo l’ex Dario Hunt (16 catturati nel vittorioso match di Caserta a Varese), si mette in luce pure l’ala paladina Laurence Bowers che, in una serata suffi- ciente, ha comunque arpionato 9 rimbalzi. «Farò vedere ai tifosi le mie schiacciate e le mie stoppate», aveva annunciato Oriakhi alcune settimane fa. Detto, fatto: due “affondate” e ben 4 stoppate nella partita d’apertura. Per quanto riguarda le performance di squadra, la difesa sembra essere ancora il marchio di fabbrica di Griccioli sulla strada di una stagione che si annuncia importante. Unica nota negativa il tiro da tre: appena 4 realizzati su 19 tentativi e l’impressione che, da oltre l’arco, bisogna “armare” altre mani (come l’atteso talento serbo Stojanovic), perché, sul perimetro, il gioco passa troppo da Jasaitis che, a 33 anni, non può fare tutto, in particolare quando accusa la fatica come avvenuto nel secondo tempo del match contro i brianzoli. Intanto, dopo il lunedì di riposo, ieri pomeriggio la squadra è tornata ad allenarsi in un clima di euforia. Quel che serve in vista della difficile trasferta a Mestre di domenica contro una ambiziosa Reyer Venezia dal dente avvelenato per il doppio ko di inizio stagione: contro Milano nella semifinale di Supercoppa e a Bologna al debutto quando, sino al 38′, sembrava avere la partita in pugno.