Luca Muleo – Corriere dello Sport
BOLOGNA – Capo d’Orlando si è messa in testa di recitare il ruolo di sorpresa. A Bologna fa cadere la Virtus, che non perdeva in casa in regular season dallo scorso dicembre, dopo aver sfiorato una settimana fa l’impresa a Venezia. E lo fa comandando dall’inizio, grazie agli errori bianconeri – ancora percentuali tremende – ma anche a una solidità non del tutto scontata. Dando il ritmo coi suoi preziosi e saggi vecchi, e chiudendola con le sue belle speranze, quando la Obiettivo Lavoro, aggrappata a Pittman e alla difesa, s’era ridestata da un pesante -20. La Betaland parte alla grande, nonostante i tre falli in due minuti di Oriakhi, che non sa come arginare Pittman. Griccioli comanda con i traccianti di Jasaitis e Nicevic. Mani educatissime, che contrastano con le difficoltà bianconere a far cesto. Come a Brindisi, dove però la qualità dell’inizio virtussino è imparagonabile a questa, la Obiettivo Lavoro non festeggia mai dall’arco nel primo tempo, si scioglie solo in lunetta dove è soprattutto il suo pivot a banchettare. Nessun regista è ispirato, non aiutato dalla squadra, e viceversa. Ai padroni di casa manca anche l’abituale energia, che solo Mazzola ogni tanto lascia intravedere. I siciliani hanno invece la carica di Laquintana e Perl, bravi a chiudere il giusto mix con l’esperienza dei loro grandi vecchi. Gli ospiti così fuggono due volte, una prima a +12 rintuzzata da dalla Virtus sul -5 lasciando gli avversari senza canestri per quasi quattro minuti. Una seconda proprio a cavallo dei due quarti centrali, dove arriva il massimo sforzo dell’Orlandina (+20, 23-43).
RIMONTA A META’ Solo la difesa, e Pittman, possono redimere i peccati virtussini. Recuperi e contropiede, oltre alla palla sotto al pivot. Funziona spesso, l’intensità della Virtus è diversa, anche se non ancora straripante. Comunque abbastanza per risalire nemmeno a metà ultimo quarto (52-56). Perl e Laquintana, ancora, al posto di uno sbadato llievski, tradiscono la loro carta d’identità ed esaltano la Betaland
BOLOGNA 64 – CAPO D’ORLANDO 76 (12-20; 23-38; 43-54)
OBIETTIVO LAVORO BOLOGNA: Pittman 15 (4/7, 9 r), Vitali 10 (2/6, 4/10, 5 r), Cuccarolo (0/2, 3 r), Gaddy 12 (5/11, 5 r), Williams 14 (3/4, 2/4, 1 r), Fontecchio 6 (3/7, 0/4, 6 r), Mazzola 6 (2/8, 0/3, 6 r), Oxilia (1 r), Odom 1 (0/4, 0/3, 6 r). Ne: Fabiani, Vercellino e Ray. All.Valli
BETALAND CAPO D’ORLANDO: Basile 2 (0/2 da tre, 2 r), llievski 8 (3/5, 0/5, 2 r), Laquintana 11 (3/8, 0/1, 4 r), Perl 12 (4/7, 1/1, 7 r), Nicevic 15 (6/9, 5 r), Jasaitis 18 (1/2, 4/6, 5 r), Vujicevic 2 (1/1), Metreveli
4 (2/4, 0/1, 3 r), Oriakhi 4 (2/4, 0/1, 4 r). Ne: Munastra. All. Griccioli.
ARBITRI:Taurino, Biggi, Boninsegna. NOTE – Tiri liberi: Obiettivo Lavoro 14/26, Betaland 17/23. Percentuali di tiro: Obiettivo Lavoro 23/67 (4/18 da tre, 20 ro, 26 rd), Betaland 27/56 (5/16 da tre, 6 ro, 29 rd). Spettatori 5.420.
Pagelle
BOLOGNA: Pittman 5,5, Vitali 5,5,Gaddy 5, Williams 5,5, Fontecchio 5, Mazzola 4,5, Oxilia 6, Odom 4,5. All. Valli 5.
CAPO D’ORLANDO: Basile 6,5, llievski 5,5, Laquintana 7, Perl 8, Nicevic 7, Jasaitis 7,5, Vujicevic 6, Metreveli 6, Oriakhi 5,5. All. Griccioli 7,5.
Il migliore: Perl
La chiave: l’accelerazione finale dei giovani di Griccioli e le cattive percentuali Virtus.