Luca Bortolotti – Giornale di Sicilia
BOLOGNA – Una vittoria di testa e di qualità, quella di Capo d’Orlando, che sbanca meritatamente l’Unipol Arena venendo a Bologna a comandare. Avanti per tutta la gara, eccezion fatta per il 2-0 iniziale con la schiacciata di Fontecchio a illudere i 5400 del palasport bolognese, la Betaland si porta a casa i due punti, i primi in trasferta, imponendosi 76-64. Si completa così la grande domenica sicula in terra bolognese, che dopo aver visto il Palermo del calcio corsaro all’ora di pranzo al Dall’Ara si trasferisce sul parquet per il dominio di Capo d’Orlando sulla Virtus. Che si guadagna solo un accenno di contestazione, uscendo a mani vuote dopo essere stata in balia dell’avversario per 40 minuti. Sotto i riflettori va Jesaitis, che si diverte negli spazi lasciatigli nell’angolino basso e vola in doppia cifra già all’8′, letale dall’arco e per 26′ l’unico giocatore in campo a trovare il canestro da tre. Dall’altra parte la Virtus patisce la difesa aggressiva di Capo d’Orlando e la scarsa vena sotto canestro (34%). Come andrà la gara lo si vede già dal primo quarto, un monologo degli ospiti, nonostante il bonus raggiunto in fretta e i tre falli di Oriakhi che accorciano al pronti via le rotazioni di Griccioli. Pittman, nemico pubblico numero uno con Ray presente in panca solo a onor di firma, è poco servito, perlomeno dove potrebbe fare male. Contro il centro americano non si può però scherzare, è lui a guidare i due accenni di rimonta della Virtus, iniziati, abbozzati e poi abortiti prima di concretizzarsi in avvio di secondo e ultimo quarto. Capo d’Orlando era riuscita a piazzare una prima, buona, fuga, sul+12 in avvio secondo periodo. Arrivata a quota 28 la squadra di Griccioli s’era poi inceppata, subendo un parziale di 7-0 griffato Pittman. Chi se non Jasaitis, dall’angolino basso, può allora sbloccare la situazione, dopo 4’15” passati dai suoi senza segnare. È la scossa che serve a Capo d’Orlando per tornare a portare la partita verso i binari desiderati, tant’è che poi in un minuto si ricostruisce il +15 di fine primo tempo, con un parziale di 10-0 che diventerà 15-0 in avvio ripresa. Il canestro di Vujicevic sulla sirena è una mazzata per la Virtus, che appena s’era riaffacciata sul match se l’è visto di nuovo portare via. Del resto, all’intervallo le statistiche sono chiare, con gli ospiti che tirano due volte meglio dei padroni di casa: 52% a 26%. La squadra di Bologna sbaglia troppo, paga scelte discutibili di Valli che a un certo punto schiera un quintetto tutto italiano, l’Orlandina ringrazia e scappa via fino al +20, massimo vantaggio al 21′. Costringendo anche l’Unipol Arena ai primi fischi verso la propria squadra, che s’era approcciata a questa partita pensandola come l’occasione giusta per il riscatto dopo la disfatta di Brindisi. Ma non riesce a fare di meglio che mettere un po’ di pressione, risalendo fino al -4. Capo d’Orlando, con gli ottimi Laquintana e Perl, non perde la testa, si riprende un vantaggio a doppia cifra e se ne torna in Sicilia col bottino pieno. Con merito.