Giuseppe Lazzaro – Gazzetta del Sud
CAPO D’ORLANDO – «Non ho niente da dirvi, abbiamo meritato di vincere ed abbiamo vinto». Il post che gira in rete, girato negli spogliatoi domenica sera, al termine di Virtus Bologna-Orlandina con voce di coach Griccioli che parla ai suoi giocatori, evidenzia il significato del terzo exploit di Capo d’Orlando sul mitico parquet delle “Vu nere” che non saranno più quelle di una volta ma che, da quelle magiche maglie bianconere, evocano pur sempre una grande parte di storia del basket italiano. L’anno scorso l’Orlandina ottenne due vittorie, quindi 4 punti, tra la quarta e la sesta giornata e partendo con il filotto negativo di 0-3. In questo spicchio di inizio torneo, pur con tutti i problemi relativi agli infortuni e al caso-Stojanovic, invece un bene augurante 2 su 3, ottenuto con successi contro Cantù (a proposito di storia…) e Bologna e la sconfitta rimediata, all’overtime, sul parquet di una Umana Venezia in grande ripresa (vedi netto successo a Torino). «Tutti hanno contribuito – commenta l’assistente David Sussi – sia i giovani che gli esperti. Faccio il nome di Zoltàn Perl, un ragazzo di Szombathely del quale molti non ne sentono ancora parlare ma che si farà conoscere. È stata una gran partita anche dei nostri senatori, da Jasaitis a Nicevic, da “Baso” a Ilievski che forse ha avuto sfortuna al tiro ma è il nostro metronomo. E poi la prestazione di Tommy Laquintana. E ancora il primo canestro del diciottenne Vujicevic, all’esordio in Serie A, arrivato proprio sulla sirena del secondo quarto. Il ragazzo aveva una faccia felice e questo la dice lunga sul nostro gruppo». Le assenze erano pesanti per entrambe (Ray da una parte, Bowers dall’altra), per questo la Virtus ha avuto poco in attacco ma Capo d’Orlando ha dovuto gestire una situazione falli in autentica emergenza per le tre penalità di Oriakhi dopo appena 5′ e con il centrone Pittman sul quale sono stati commessi 11 dei 25 falli subiti di squadra. Ma il gruppo si è unito, Metreveli nel secondo tempo è stato determinante e la Betaland ha chiuso in bellezza e, negli ultimi 5′ con il risultato in carrozza, accompagnata dai cori dei circa cinquanta tifosi presenti sugli spalti della “Unipol Arena”. «Capo d’Orlando a Venezia – ha commentato il coach virtussino Giorgio Valli – ha perso solo per sfortuna. Sentiamo forse un po’ troppo il campionato, e questo non ci fa giocare come si deve. Non siamo riusciti a indirizzare la partita sul piano atletico come volevamo. Sul fattore esperienza loro ci danno 100-0, abbiamo giocato benino solo un po’ nel terzo quarto. É un dato di fatto che non facciamo canestro e che perdiamo nonostante 20 rimbalzi d’attacco. Faremo tesoro di questa sconfitta, dobbiamo imparare che quando le cose non vanno, dobbiamo giocare in 5 e non da soli, è difficile essere lucidi, ci abbiamo provato fino al -4, dobbiamo aggrapparci alla difesa e non trovare scuse perché manca Allan Ray». Domenica, a mezzogiorno, diretta Sky dal “Pala Fantozzi” contro i vice campioni d’Italia in carica di Reggio Emilia.