Giuseppe Lazzaro – Gazzetta del Sud
CAPO D’ORLANDO – Felicità nello spogliatoio dell’Orlandina, grande aplomb di Max Menetti che ammette che la gara è nata e proseguita storta. «C’è poco da dire – ha detto il tecnico reggiano – perché Capo d’Orlando ha meritato di vincere senza alcun dubbio. Abbiamo giocato una gara mediocre sia individualmente che di squadra, siamo stati troppo discontinui sui due lati e non abbiamo trovato continuità in attacco, sia nel ritmo che nella ricerca di buoni tiri. Il punteggio è stato basso ma l’Orlandina è stata anche brava nella circolazione di palla. L’assenza di Kaukenas? In una lunga stagione può capitare ma non è una giustificazione». Conclusione ancora con un atto di grande onestà. «Il doppio impegno campionato-Eurocup incide? Lo escludo categoricamente. Adesso ci prepariamo per affrontare, mercoledì, una dura trasferta di coppa in Germania con il Ludswinsburg». Giulio Griccioli ormai ha smentito qualche scettico sulle sue qualità. «Abbiamo disputato una grandissima partita – è stata l’analisi del tecnico biancazzurro – e siamo stati migliori addirittura nel secondo tempo rispetto al primo. Siamo stati anche fortunati, concedendo il tiro da tre punti ma non dando loro molto ritmo. Siamo stati collegati sia in attacco che in difesa». Quello che, parzialmente, non è andato? «Di fronte avevamo una squadra che punta a vincere lo scudetto e, in qualsiasi partita, anche quando giochi con grande intensità, siamo umani e un rilassamento può succedere. A noi è accaduto un poco nel secondo quarto e nell’ultimo, prima di gestire bene il finale chiudendo benissimo gli ultimi 2′ ed evitando il loro ritorno in partita. Siamo cresciuti rispetto a Bologna contro un avversario di caratura diversa anche se giocavamo in casa, adesso pensiamo al prossimo avversario, Varese, cercando di sfruttare il doppio turno casalingo». I veterani e la loro grande difesa. «Vero – conferma Griccioli -, Basile e Nicevic si sono spesi alla grande ma elogio un grande Metreveli che ha giocato 31′ e cresce a vista d’occhio. Anche Oriakhi, soprattutto nel secondo tempo, ha giocato con maggiore durezza».