Paolo Cuomo – Gazzetta del Sud
CAPO D’ORLANDO – Sì, è vero, ancora è presto per esaltarsi. Sì, è vero, la squadra vuole rimanere tranquilla e lavorare senza pressioni, senza essere contagiata da un’eccessiva euforia che può distrarre e soprattutto non vuole pensare troppo alla classifica. Considerazioni sacrosante. Ma lo sport è fatto anche per sognare e stasera alle 18.15 al “PalaFantozzi” l’Orlandina e i suoi tifosi affrontano tutti insieme Varese (arbitrano Lamonica, Aronne e Noce) in un 1° novembre che potrà passare alla storia perché in caso di affermazione (e sarebbe la quarta in cinque partite) e di contemporanea sconfitta della capolista Pistoia sul parquet dell’Armani Milano, i biancazzurri conquisteranno la vetta, anche se in coabitazione con altri team. L’attesa è alle stelle: il centro più piccolo del basket europeo di vertice a due passi dall’apoteosi. E che importa che sia passato appena un mese di campionato. Al di là delle frasi di circostanza che si dicono in questo momento e che sono condivisibili («dobbiamo pensare solo alla salvezza» oppure «la classifica non la guardiamo» o ancora «non sottovalutiamo Varese») oggi c’è all’orizzonte un traguardo fantastico, il coronamento di un percorso iniziato 15 anni fa e che ha vissuto su due scalate all’Olimpo che nello sport moderno hanno quasi dell’incredibile. Oggi è anche l’occasione per compiere un passo importante – quando siamo arrivati a un terzo del girone d’andata – sulla strada che porta a quella Final Eight di Coppa Italia nella quale credere con forza, così come avvenne sette anni fa. Se pensiamo che l’Orlandina ha fatto così bene senza il talento serbo Stojanovic che nei progetti estivi sarebbe la guardia titolare e con Bowers fuori da due partite (e non dimentichiamo che prima d’infortunarsi nel finale, la squadra è andata vicinissima al colpo a Venezia), appare abbastanza evidente come i margini di miglioramento siano ancora notevoli. Ha, quindi, ragione Nicevic, un campione che in carriera le ha viste proprio tutte: «Quale salvezza? E la società a parlare di salvezza. Il nostro primo obiettivo è la Final Eight, poi penseremo al resto». Giusto così, senza limiti e con autorità. Inseguendo un sogno come nelle favole, correndo dietro ai “fantastici quattro” che assieme ai giovani virgulti stanno formando un mix esplosivo.
Le chiavi della sfida
Massima concentrazione e difesa asfissiante, che dovrà fare ancora una volta la differenza (67 punti di media subiti). Per vincere l’Orlandina dovrà “aggredire” gli avversari sin dall’avvio, pensando di avere davanti la squadra migliore del campionato e non una che fa parte del gruppetto di ultime. I biancazzurri sono più forti di una Varese che ha vinto una sola partita (con Pesaro) e che ha avuto problemi di infortuni. Coach Paolino Moretti, dopo i grandi risultati ottenuti a Pistoia, è alla faticosa ricerca dei necessari equilibri in una piazza gloriosa ed esigente. Capo d’Orlando dovrà approfittare di queste difficoltà senza mollare mai la presa.