Antonio Puglisi – Gazzetta del Sud
CAPO D’ORLANDO – Non nasconde la propria soddisfazione coach Paolo Moretti a fine gara: «Siamo molto contenti della vittoria e per questi due punti in classifica ma molto di più, noi dello staff, perché questa sera abbiamo giocato una partita solida». «Abbiamo avuto la sensazione – ha detto il coach varesino – che, per la prima volta, quello che stiamo costruendo comincia a mettere radici. Facciamo ancora errori importanti, tuttavia sono errori buoni. Temevamo questa partita perché ritengo che Griccioli sia un allenatore di livello altissimo e si vede bene visto l’ottimo inizio di stagione dell’Orlandina. Sono arrivati ad un possesso dal tempo supplementare – conclude Moretti – e, per noi, aver strappato una vittoria così importante contro una squadra così in salute ha un valore doppio». Esordisce mostrando tutta la propria delusione per l’occasione mancata Giulio Griccioli. «Sapevamo bene – dice il coach di casa – che si trattava di una partita molto dura. Questa sconfitta fa davvero male, perché volevamo dare continuità rispetto alle ultime quattro gare che abbiamo disputato. Abbiamo pagato un inizio disastroso nel primo quarto, soprattutto in attacco. Abbiamo cominciato a difendere troppo tardi ma siamo sempre stati sotto scacco del ritmo che Varese stava imponendo alla partita. Ci siamo complicati la vita da soli e ne abbiamo pagato le conseguenze». L’analisi della partita di Griccioli continua con grande lucidità: «Alla fine per vincerla serviva buttare dentro due o tre palloni ma nell’ultimo quarto abbiamo realizzato soltanto 12 punti. Certo, mantenere loro sotto questa soglia in un quarto non sarebbe stato semplice e questo basta per dimostrare che avremmo dovuto metterla dentro quando ne abbiamo avuto la possibilità. Stiamo cercando di mascherare bene le assenze che abbiamo ma se pensiamo agli errori finali sotto le plance avversarie potremmo adesso parlare di una partita diversa». – Perché questo approccio “morbido” alla partita? «Gli errori in attacco ci hanno fatto vacillare un po’ concedendo a Varese la convinzione di potersela giocare. La partita, per noi, è stata rimessa in piedi sia in difesa che in attacco soltanto con maggiore attenzione ai dettagli senza farsi prendere dall’ansia, ma sicuramente troppo tardi». – Un approccio così alla gara può dipendere anche dalla troppa pressione? «Non credo – risponde il coach -. Purtroppo, secondo me, sino a che uno non cade due o tre volte nello stesso errore non lo comprende bene. Noi dobbiamo essere contenti che le persone siano felici per quello che stiamo realizzando e mi auguro che lo siano anche dopo la sconfitta di questa sera. Non dobbiamo dimenticare mai da dove siamo partiti. Dobbiamo rimanere misurati tutti, perché abbiamo grandi possibilità. Oggi siamo incappati in un inizio poco positivo che poi ha condizionato tutta la partita». – Più condizionanti i problemi difensivi o offensivi questa sera? «La difesa mancata nelle prime fasi di gara è stata condizionante per noi. Tutto parte da li. Se non difendi bene poi fai una fatica terribile anche in attacco e a noi oggi, soprattutto nei primi due quarti, è mancata proprio una buona difesa».