Giuseppe Lazzaro – Gazzetta del Sud
CAPO D’ORLANDO – L’Orlandina scaccia le streghe, mantiene alta la concentrazione per tutto l’incontro, non perde la testa quando Torino la sorpassa e trova, con quattro liberi di Basile e Jasaitis, il canestro del lituano e una ottima difesa sull’ultimo possesso dei gialli di casa (tiro di Miller respinto dal ferro), la seconda vittoria esterna della stagione e quarta in assoluto. Grande gioia al termine ed esultanza dei giocatori con i circa cinquanta tifosi presenti sugli spalti del “Pala Ruffini”, lavoratori e studenti orlandini domiciliati al Nord. La squadra, anch’essa sottoposta ai rigidi controlli negli aeroporti di questi giorni dopo gli attentati di Parigi, alle 16 di ieri è atterrata a Palermo, poi tutti a casa per un meritato riposo. Gran protagonista un sontuoso Simas Jasaitis, tornato ai suoi livelli: 18 punti con il 60% dal campo, 20 di valutazione, 8 in pagella. «Quella con Torino – ha detto l’ala lituana – è una vittoria molto importante perché venivamo da tre gare perse e vincere così sicuramente alza il morale. Siamo già concentrati sulla prossima gara con Sassari, vogliamo vincere di nuovo in casa. Al “PalaFantozzi” viene gente appassionata alla squadra, speriamo ne venga sempre di più cominciando da lunedì prossimo». Era un po’ sotto pressione ma anche Giulio Griccioli, non sbagliando nulla, si è preso la sua rivincita. «Un successo importante, inutile dirlo – ha detto il coach toscano – Abbiamo giocato bene e siamo riusciti ad essere costanti nei 40′. Non parlerei di individualità ma di coralità del gruppo. Gioco finalmente aggressivo anche se la partenza non era stata delle migliori. Arrivavamo da tre sconfitte e questi sono due punti d’oro». Dall’altra parte amareggiato Luca Bechi che ci ha creduto sino all’ultimo grazie anche al miglior Mancinelli dell’annata sin qui. «Una partita dai due volti – ha commentato il tecnico della Manital – Il primo con poca energia, il secondo con maggior voglia ma non è bastato. Non abbiamo ripetuto la prestazione della scorsa settimana contro Milano e siamo molto arrabbiati per questo. Efficaci solo a tratti. Sapevamo della forza di Capo d’Orlando, formazione esperta e solida che arrivava a Torino con il desiderio di riscattarsi». Di contro Capo d’Orlando incensa il “PalaRuffini”, un parquet che porta bene. Sempre nel mese di novembre, quella volta del 2013, l’Orlandina vinse a Torino con Gianmarco Pozzecco in panchina infilando una delle sette vittorie di fila che catapultarono i biancazzurri, nell’allora campionato Dna Gold, dal penultimo al secondo posto in classifica, poi mantenuto sino alla fine. Adesso questi due punti servono per allontanarsi dalla linea rossa e avvicinarsi, nuovamente, alla zona playoff, alla vigilia di due gare casalinghe di fila anche se complicate: contro Sassari e Brindisi. E il rammarico, per i tifosi biancazzurri, è quello di non poter riabbracciare lunedì prossimo, per il posticipo, l’amato ex Meo Sacchetti per il quale è stata espressa stima e solidarietà dopo l’inaspettato esonero da Sassari. La squadra riprende oggi a lavorare e, oltre alla ritrovata vittoria, ai due punti e al morale, dovrebbero arrivare un paio di buone notizie. Infatti riprenderà ad allenarsi con i compagni Vlado Ilievski il cui rientro è atteso dopo tre domeniche fuori e non è più ai box, anzi, scalpita come un cavallo di razza, l’attesissimo Stojanovic. La talentuosa guardia serba lunedì potrebbe andare in panchina.