Giuseppe Lazzaro – Gazzetta del Sud
CAPO D’ORLANDO – A caccia di una nuova impresa in una sfida complicata ma affascinante. L’Orlandina non parte battuta a due giorni dal monday night di lunedì al “PalaFantozzi” contro i tricolori di Sassari ed è lo stesso Giulio Griccioli a suonare la carica nella consueta conferenza pre-gara svoltasi, ieri pomeriggio, nella sala stampa “Daniele Di Noto” assieme a Jasaitis. «Affrontiamo – ha detto il tecnico paladino – una squadra che, seppur con difficoltà, sta comunque giocando l’Eurolega ma costruita per questo, a livello tecnico e fisico. Loro hanno appena cambiato allenatore ed è difficile ipotizzare grandi stravolgimenti nella gestione, oltre al viaggio che affrontano di ritorno da Mosca. Certamente il nuovo tecnico Calvani apporterà delle idee da perseguire nel suo mandato, alcune delle quali magari saranno piazzate contro di noi». Per la prima volta avrai l’organico al completo. «È vero, non accadeva praticamente dall’inizio, che non avessimo il gruppo per come lo abbiamo costruito in estate. Siamo contenti ma, attenzione: Ilievski ha svolto solo oggi (ieri per chi legge ndc) il primo allenamento al completo e cercheremo di valutarlo con il giorno in più che abbiamo a disposizione perché si tratta pur sempre di un giocatore, fuori da tre partite, di 35 anni. Stojanovic sta bene ma è reduce da tre mesi di stop e non ha il clima partita. Voglio dire, non pensiamo di poter avere chissà cosa lunedì da questi due giocatori». Sassari ha praticamente stravolto il quintetto tipo della scorsa stagione (a parte Logan) ma determinate caratteristiche restano uguali. «Sassari con Meo Sacchetti alla guida aveva delle qualità con aggressività, in attacco e in difesa, che hanno contraddistinto il suo cammino che l’ha condotta a vincere coppe e scudetto. Non penso che sarà diverso lunedì con la loro ricerca del tiro da tre, la difesa, la pressione e cercare di alzare il ritmo. Ecco, a proposito di ritmo. Giochiamo in casa nostra, davanti al pubblico amico, dobbiamo cercare di imporre il nostro ritmo e dobbiamo essere noi a pensare quando accelerare per cercare anche un contropiede o gestire palla in mezzo al campo». Nel progetto i giovani stanno crescendo. «Siamo contenti perché questa è la linea che abbiamo deciso di adottare con la società. Alcuni di loro magari non pensavano di giocare ma hanno lavorato duro lo stesso. Per esempio non considero ancora Laquintana un professionista ma lo considero Metreveli, uno sta formando la sua dimensione a 20 anni, l’altro la dimensione l’ha già trovata a 25, eppure Nika non credo che da un’altra parte, in A, poteva giocare quanto lo sta facendo qui da noi». Ultima battuta sul caso di JaJuan Johnson, firmato da Cantù, scatenando la reazione di sette club ma non dell’Orlandina. «Non entro nel merito e se la vedano loro ma rimarco che, visto che siamo stati tirati in ballo per l’anno scorso, che noi non abbiamo stravolto il regolamento ma solo cambiato la formula a dieci giornate dalla fine dello scorso torneo. E con quel cambio di formula – conclude Griccioli – rispettando il regolamento, potemmo firmare Campbell».