Paolo Cuomo – Gazzetta del Sud
CAPO D’ORLANDO – Doveva essere il Meo Sacchetti-day, ma una decisione ancora di difficile comprensione della società campione d’Italia non ha permesso l’emozionante reunion-bis al “PalaFantozzi”. Ci resta, comunque, una partita dai grandi contenuti, non solo tecnici, che è quello che più conta per gli appassionati. Un’Orlandina rigenerata dal successo di Torino, con un bilancio in parità (4-4) e una classifica molto interessante, va a caccia di un’altra impresa contro le big. Da quando nell’estate del 2014 è tornata nell’Olimpo dei canestri ha già battuto Reggio Emilia, Venezia, Milano e, esattamente un anno fa, Sassari, al termine di una entusiasmante rimonta. La forza della squadra biancazzurra è il coraggio, il non avere mai paura. E sarà così anche stasera (ore 20.30, arbitri Mazzoni, Aronne e Paglialunga), quando all’entrata sul parquet il puzzle sarà (alleluja) al completo – dieci uomini dieci da poter ruotare – con il ritorno della mente Vlado Ilievski e l’atteso esordio del braccio Vojislav Stojanovic, la 18enne guardia-ala di Belgrado, che speriamo possa diventare la più bella novità del campionato. A guidare la mission il leader Simas Jasaitis, tornato match-winner a Torino e sicuramente stimolato dal confronto di alto livello. Sassari – che non è quella scintillante della scorsa stagione – ha superato bene il post-esonero di Sacchetti. Ha prima spazzato via la tenera Pesaro e poi, con la leggerezza dell’essere, ha reso quasi celestiaca la “prima” di Marco Calvani, un coach bravo e nell’occasione finalmente fortunato, passato in poche ore dalla prospettiva di sostituire un collega in un team di Serie A2 (lo voleva la Viola) al prestigioso debutto all’Universal Sports Hall di Mosca, dove i suoi giocatori, per dimostrare subito che non sono brocchi e che le responsabilità del pessimo inizio erano tutte di Sacchetti, hanno sfiorato la leggendaria vittoria contro lo stellare Cska. Capo d’Orlando, sembra un paradosso, dovrà approfittare proprio della ritrovata sicurezza dei giocatori stranieri della Dinamo. Che con l’arrivo dell’ex allenatore della Sigma Barcellona e la grande prestazione offerta in Eurolega non hanno, ovviamente, risolto tutti i problemi in una settimana e se commetteranno l’errore di crederlo, torneranno vulnerabili. E il ruolo di trascinatori – per andare alla conquista del… tricolore – lo dovranno recitare i tifosi. Il “pallone” di piazza Bon-tempo è stato violato per due volte consecutive. Troppe. La sfida di stasera si merita il “tutto esaurito” e il massimo dell’entusiasmo.