Paolo Cuomo – Gazzetta del Sud
CAPO D’ORLANDO – La conquista del tricolore non c’è stata. Sassari e la sua batteria di stranieri, sino a 10 giorni fa altalenanti nel rendimento e indolenti nell’atteggiamento, non hanno sottovalutato la “cugina” isolana. E su Capo d’Orlando è calato presto il buio. L’ex Barcellona, Marco Calvani, ha quindi potuto festeggiare il suo ritorno in Serie A dopo la finale scudetto con Roma. Il coach, cancellata dalla mente del gruppo la trasferta di Mosca che stava regalando l’impresa del secolo, ha fatto comprendere che in Sicilia non si andava per una gita di due giorni, ma per continuare nella fase di cambiamento post-Sacchetti. Concetto già assimilato, anche se è presto per sentenziare che l’esonero dell’allenatore dei “miracoli” ha risolto i problemi di una squadra che, di sicuro, non è forte come quella del “triplete”. Il Banco di Sardegna ha chiuso con una valutazione al cubo rispetto ai paladini (103 a 34), i quali hanno sprecato 17 palle, recuperandone appena 4. Capo d’Orlando, ed è su questo che si dovrà lavorare e riflettere, corre poco, non fa mai contropiede e soprattutto non ha un giocatore che batte l’avversario in “uno contro uno” e che costruisce dal palleggio. E nei momenti offensivi di difficoltà, che cominciano ad essere troppi, questa “assenza” si fa sentire perché non si può pensare di trovare sempre la via del canestro girando palla alla ricerca del compagno libero sul perimetro o in area. Nota a margine: l’arbitraggio davvero scadente.
La cronaca.
Sin dalla prima palla a due, i campioni d’Italia tolgono l’aria agli avversari, alternando la difesa (uomo-zona) e giocando molto bene in transizione. Il parziale dopo tre minuti è 2-11, firmato quasi tutto da Varnado. L’Orlandina non riesce proprio ad attaccare, l’atletismo e la fisicità di Sassari sono un muro su cui si va a sbattere, con Eyenga che si appiccica a Jasaitis e con le sue braccia lunghe sporca tutte le linee di passaggio. Una mini-reazione comunque c’è e con il debutto dell’atteso Stojanovic (subito un tap-in) e il rientro di Ilievski, i paladini si portano a -4 (9-13). Ma è solo un flash perché le rotazioni della Dinamo fanno la differenza e dopo l’11-18 del 10′, i sardi prendono il volo nel secondo quarto. L’Orlandina non segna mai, sul 14-30 il canestro di Oriakhi è accolto come un gol. Ilievski è in ritardo, Laquintana titolare non riesce a reggere un livello che oggi non è il suo, perdendo palloni uno dietro l’altro (alla fine saranno quattro). Sassari doppia nel punteggio gli avversari (18-36), toccando il massimo vantaggio un attimo prima dell’intervallo (20-39). Nel terzo quarto non cambia nulla. Il gap dell’Orlandina non cresce, ma Sassari controlla con assoluta tranquillità, grazie a un Haynes che sale di giri e fa male dall’arco (4-5 e 18 punti per l’ex Siena). Griccioli ci prova con la zona, ma la sofferenza che si fa ad attaccare è incredibile contro un quintetto che mette le mani addosso, è reattivo e soffoca qualsiasi tentativo di trovare ritmo. Sassari non si ferma e non si accontenta perché ha voglia di dimostrare a Calvani più di qualcosa e così nel finale arriva anche un +28 (47-75) ingeneroso per una Capo d’Orlando che però molla presto, superando a fatica quota 50. Un numero che, a prescindere dal valore degli avversari, di un altro pianeta per i nostri, deve far meditare.
Le pagelle
Ilievski 5,5 – Il rientro è diffìcile anche perché di fronte c’è gente grossa. Cerca di mettere un po’ di ordine. Il suo recupero è fondamentale.
Jasaitis 5 – Soffre la difesa fisica di Sassari, che lo segue come un’ombra. Non entra mai in partita.
Metreveli 5,5 – Qualcosa di buono, sbaglia tanto ma almeno lotta. E’ uno degli ultimi a mollare.
Nicevic 5 – Contro una batteria di lunghi così atletica, che gioca in Eurolega, anche la sua immensa classe deve prendersi una giornata di pausa.
Oriakhi 6 – Il migliore dell’Orlandina, il solo in doppia cifra. Ci prova fino all’ultimo con 7 rimbalzi e 7 falli subiti.
Basile 5 – Una penetrazione nell’unico momento di luce dei biancazzurri e nient’altro.
Perl 5 – Involuto, spento, non è più la rivelazione di inizio campionato. Ora deve trovare la sua dimensione.
Stojanovic 5,5 – Debutto peggiore, contro gli arrabbiati campioni d’Italia, non poteva esserci. Ha bisogno di tempo per prendere confidenza con un livello tecnico a lui sconosciuto.
Laquintana 5 – 27 minuti, è chiaro, sono troppi. Soprattutto se a marcarlo c’è Logan. E se prova a strafare va peggio.
Bowers 5 – Male. Discontinuo, a tratti avulso dal contesto, non tira quando dovrebbe e soffre in difesa. Il peggiore.
Griccioli 5,5 – Non era questa una partita da vincere. L’approccio però è deludente e i passi indietro rispetto alla vittoria di Torino non ce li aspettavamo così evidenti. In settimana deve lavorare sull’atteggiamento.