Claudio Argiri – Giornale di Sicilia
CAPO D’ORLANDO – Cosa salvare della Betaland vista o meglio dire non pervenuta contro i campioni d’Italia di Sassari, rigenerati mentalmente dal cambio di allenatore che ha scosso le prestazioni di alcuni giocatori in grado perfino di difendere duro (i paladini hanno tirato col 33% dal campo) come mai avevano saputo fare nelle prime otto giornate di serie A ed in Eurolega? Poco, forse solo il generoso Alex Oriakhi (12 punti, 7 rimbalzi, 7 falli subiti e 13 di valutazione), mentre per il resto buio pesto, sia nella prestazione tecnica complessiva che nell’ardore agonistico, perchè perdere ci stava ma farlo senza praticamente provarci è una macchia da cancellare solo battendo domenica prossima Brindisi nella seconda gara interna di fila, affidata a Filippini, Biggi ed Attard di Priolo. “Potete scommetterci tutti, domenica l’atteggiamento sarà un altro, è una questione mentale”, afferma convinto il patron Enzo Sindoni di ritorno dagli spogliatoi dopo aver magari incoraggiato e spronato una squadra biancoazzurra già conscia di aver fatto una brutta figura davanti a tifosi che, dimostrando grande maturità, non li hanno nemmeno fischiati sonoramente all’uscita dal parquet. “Onestamente Sassari ci ha mangiato fisicamente – commenta coach Giulio Griccioli – ed è anche giusto ammettere che sono nettamente più forti ed hanno disputato una partita continua sia in attacco che in difesa. Abbiamo provato a rientrare ma non e ‘ è stato niente da fare. C’è poco da dire quando giocano una partita superiore alla tua. Dobbiamo migliorare in alcuni aspetti di cattiveria agonistica, per esempio quando mettono le mani addosso dove abbiamo sofferto. E’ un aspetto sul quale lavoreremo sin da subito. Nel secondo tempo abbiamo sistemato qualcosa, fatto leggermente meglio ma ogni volta che potevamo pensare ad andare sotto la doppia cifra di svantaggio, c’era un rimbalzo o una palla persa che permetteva loro di aprire il contropiede, arma micidiale che Sassari ha ben sfruttato. Comunque il pubblico ha capito, alla fine ho sentito degli applausi e nessun fischio. E poi abbiamo reinserito Ilievski e messo dentro Stojanovic, possiamo allenarci in settimana con una certa intensità e avere varie opzioni in partita”. Di sicuro una reazione nervosa è scontata ma c’è l’esigenza di inserire il talento serbo, di ritrovare fisicamente Iliesvki e mentalmente un Bowers brutta copia del pre infortunio di Venezia, oltre a recuperare sul piano della tenuta i giovani Laquintana e Perl, parsi stremati, e capitan Nicevic e lo stesso Jasaitis che hanno tirato la carretta nelle prime giornate. Contro Brindisi conterà soprattutto vincere e dare l’anima dal primo all’ultimo minuto, ma in prospettiva bisognerà oliare bene gli schemi di gioco poiché spesso si fanno forzature fuori da ogni logica che portano alla marea di palle perse che sfiora le 20 di media a gara, troppe per poter vincere, tanto più che in tema di recuperi i biancoazzurri sono messi male. Il risultato è che l’attacco è asfittico con 67,7 a match, di gran lunga il peggiore della serie A e tra i peggiori in Europa, con dato preoccupante soprattutto in casa (64), mentre in trasferta è di 72.3, dato accettabile. Tra l’altro i 52 punti segnati sul parquet amico rappresentano il record negativo nella storia della società nella massima serie (in trasferta resistono i 46 punti, a 103, segnati a Siena nell’ultima giornata della regular season dell’annata 2007-2008, quella conclusa con i play-off). Battuto il poco lusinghiero primato del 15 febbraio scorso quando l’Orlandina fu sconfitta 57-74 da Cremona, uscendo tra i fischi assordanti poi cancellati dal doppio successo di Avellino e Caserta che blindò la salvezza.