Giuseppe Lazzaro – Gazzetta del Sud
CAPO D’ORLANDO – Voltare pagina. L’Orlandina si mette alle spalle la brutta sconfitta contro Sassari e, con rinnovata volontà, ha ripreso la preparazione in vista di un altro scontro micidiale, seppur non nella portata dei tricolori in carica, in programma domenica, ancora al “PalaFantozzi”, contro l’Enel Brindisi. Un commento ma anche un consiglio arriva da un illustre presente, lunedì sera, durante il posticipo: Gianmaria Vacirca. Guardando il calendario, “Giamma”, indimenticato direttore sportivo della magica stagione 2007/2008, aveva prenotato un rapido ritorno nella Capo d’Orlando che ama e che tanto lo tiene nel cuore, insieme all’amico Marco Caprari, da due stagioni ormai fermo dopo una brillante carriera caratterizzata da diverse promozioni (quattro delle quali all’Orlandina). Obiettivo: rivedere i vecchi colori, riabbracciare gli amici e, soprattutto, incontrare Meo Sacchetti. Malgrado l’esonero, arrivato nella settimana precedente, del tecnico che ha portato Sassari dalla A2 allo scudetto, la prevista visita si è ugualmente svolta. Che partita ha visto Vacirca? «L’Orlandina – risponde il dirigente e giornalista milanese – ha trovato Sassari nel momento peggiore. La prima partita in campionato con il nuovo allenatore. C’è una netta differenza di possibilità, ambizioni e roster tra le due squadre e si è vista in campo». In ogni caso il giudizio di Vacirca, per il futuro, non è negativo, anzi. «L’Orlandina è una miscela intrigante che va sempre irrorata di entusiasmo e partecipazione collettiva. La gara con Brindisi è fondamentale in questo senso. Serve un grande pubblico e una prestazione gagliarda per mantenere vive le speranze di Final Eight». Quindi Gianmaria Vacirca, ripartito martedì mattina, non solo dà per scontata la salvezza di Capo d’Orlando ma, addirittura, rinfocola le speranze di classificarsi tra le prime otto, alla fine del girone di andata e conquistare le finali di Coppa Italia di febbraio 2016, per ripetere cioè quanto la premiata ditta Sacchetti&Vacirca, fece nella loro annata in biancazzurro. Per cullare i sogni di gloria proprio la gara contro Brindisi sarà uno spartiacque importante, se non decisivo, considerato che, prima di un finale di anno solare un po’ “leggero”, l’Orlandina avrà da affrontare l’affascinante ma complicata trasferta di Milano. E sarà necessario vincere domenica anche per annullare il fardello dell’1-4 riportato nelle ultime cinque partite comprese tre ko casalinghi molto pesanti, soprattutto quello al cospetto di Varese. Infatti la Betaland non vince, sul parquet di casa, dalla mattina del 25 ottobre quando, davanti alle telecamere di Sky, superò Reggio Emilia nell’anticipo di mezzogiorno. Coach Griccioli dovrà anche lavorare non solo sulle gambe ma anche sulla testa dei giocatori. In particolare bisogna migliorare il sistema offensivo per una squadra che segna pochissimo, difensivamente duellare quando gli avversari aggrediscono anche con le mani in faccia, migliorare le rimesse (sembra un tabù) e perdere quante meno palle possibili. Al momento, infatti, l’Orlandina è seconda in questa voce, chiaramente negativa: prima per palle perse è Avellino (17 di media), poi viene Capo d’Orlando con sedici.