Giuseppe Lazzaro – Gazzetta del Sud
CAPO D’ORLANDO – Piacevole intervallo alla fine del primo tempo. Gli spettatori hanno potuto ascoltare ed applaudire la voce di Greta Cacciolo, la bimba di 8 anni di Gioiosa Marea (premiata prima del via dal presidente Enzo Sindoni e dal capitano Sandro Nicevic) che ha vinto, due settimane fa, l’edizione numero 58 dello “Zecchino d’oro”. Chi, invece, gongola in sala stampa, seppur con il risaputo aplomb, è Piero Bucchi. «Ancora una volta – ha esordito il tecnico di Brindisi – devo fare i complimenti ai miei giocatori. Da tempo siamo in emergenza, non abbiamo rischiato Reynolds e Scott, si è fatto male anche Harris, eravamo ridotti tanto che ho dovuto pure giocare con quattro lunghi. Malgrado tutto, subendo il rientro di Capo d’Orlando, non siamo apparsi stanchi nel finale avendo la giusta freddezza e la necessaria lucidità per portare a casa una vittoria di indubbia importanza per la nostra classifica». La faccia di Giulio Griccioli non è scura come quella di lunedì dopo la disfatta contro Sassari. «Abbiamo perso – ha detto il tecnico dell’Orlandina – una gara che abbiamo giocato con una intensità molto buona. Ci siamo adattati alle loro difese, a uomo o a zona, abbiamo fatto buoni attacchi anche sbagliando tiri facili. Loro ci hanno messo in difficoltà nell’uno contro uno, ci hanno fischiato blocchi irregolari contro, un metro un po’ ondivago e da arbitri esperti non me lo aspettavo. Poi piccoli episodi come i tiri sbagliati alla fine e in difesa abbiamo sofferto molto la loro velocità di palla. Spiace avere perso questa partita ma non meritavamo di perderla, come non la meritavano loro. Speriamo di poter avere una fortuna maggiore perché come approccio alla partita, energia ed aggressività, c’è poco da dire». – Come mai Bowers e Oriakhi in panchina per quasi tutto l’ultimo quarto? «Nonostante la loro buonissima partita avevamo l’energia giusta, con quel quintetto, per reagire e, infatti, siamo andati avanti. Stavolta non abbiamo avuto difficoltà in difesa producendo tanti tiri da sotto notevolmente superiore alle altre partite». – C’è sempre un visto, per un americano o un extracomunitario, da poter sfruttare. «Questo è vero, se sarà il caso interverremo ma – conclude Griccioli – la società ha fatto delle scelte che non devo stare io a difendere. Si passa da momenti anche difficili e dal fatto che non sempre siamo stati completi».