Giuseppe Lazzaro – Gazzetta del Sud
CAPO D’ORLANDO – Allenamenti a porte chiuse. Drastico provvedimento adottato dall’Orlandina che, per tenere alta la concentrazione e la tensione in vista dell’importantissima gara casalinga di domenica contro Pesaro, ha deciso di isolarsi. Da ieri sera, quando è ripresa la preparazione e sino alla seduta di rifinitura di sabato mattina, porte sbarrate al “Pala Fantozzi” e solo i cronisti possono accedere ma per la consueta conferenza stampa di presentazione di venerdì pomeriggio. «L’Orlandina – si legge in un comunicato diffuso dalla società – ringrazia i tifosi e gli appassionati biancazzurri per la comprensione e l’affetto con cui sostengono sempre la squadra, in casa e in ttasferta, e a loro anzi chiede un ulteriore aiuto in vista del prossimo match. Il vostro supporto è stato e sarà ancora la nostra forza. Capo d’Orlando è una e una sola, squadra, società e cittadini. Domenica dovremo dare il meglio di noi, mostrando ciò che ci rende unici: l’orgoglio e l’amore per questa maglia e città». Dalle parole si evince come non ci sia alcuna polemica, anzi numerosi tifosi sui social hanno compreso e incoraggiato maggiormente i loro beniamini. Ieri, tra l’altro, ha destato sensazione la rubrica “I buoni e i cattivi” sulla Gazzetta dello Sport: se coach Griccioli, dopo la terza vittoria in quattro giornate, contro Reggio Emilia era stato incensato con un voto altissimo e tanto di possibile nomination per essere eletto coach of the year, la “rosea” gli ha affibiato 4,5, non per la sconfitta di Milano, bensì per le sei sconfitte subite dalla Betaland nelle ultime sette gare, quattro delle quali casalinghe e adombrando foschi presagi in caso di malaugurata battuta d’arresto contro Pesaro. Poche parole anche dal presidente che, in viaggio all’estero per motivi di lavoro, è rientrato direttalmente da Milano dove non poteva mancare alla sfida di domenica nella sua città di adozione. «Non esiste un problema allenatore – dice Enzo Sindoni – non ci pensiamo proprio. Perdere a Milano ci sta, per noi l’importante è vincere contro Pesaro, il resto non conta». È il momento certamente più delicato di questo primo terzo e poco più di campionato per Capo d’Orlando ma è anche vero che, in termini di punti in classifica (cioè quello che, alla fine, conta), i biancazzurri sono in linea con la scorsa stagione: 8 punti dopo undici giornate allora, 8 punti adesso. La differenza, però, è sullo scarto dall’ultimo posto, quello che serve per evitare l’unica retrocessione prevista. Oltre a vincere straordinarie sfide (Sassari, Cantù), un anno fa Caserta era bloccata a zero punti e vi rimase sino alla penultima di andata, adesso invece in fondo c’è Torino che, prima o poi e con l’arrivo di Vitucci, con l’organico che ha, sembra destinata ad avanzare, seppur Capo d’Orlando ha comunque inciso uno scalpo importante vincendo lo scontro diretto in Piemonte qualche settimana fa. Forse è presto per i calcoli e le tabelle, in ogni caso è certo che domenica l’Orlandina giocherà una delle gare più importanti delle sue cinque stagioni nella massima serie dove mai, prima, aveva riportato quattro sconfitte interne di fila. E sarà necessario sbloccarsi e tornare a vincere.