Claudio Argiri – Giornale di Sicilia
CAPO D’ORLANDO – Un primo tempo da incubi e una pessima gestione dell’ultimo possesso con ben 9″91 da giocare e Gianluca Basile a gettare alle ortiche il pallone, costa la settima sconfitta nelle ultime otto gare, quinta di fila sul parquet amico come mai era successo nelle cinque stagioni di serie A, per la Betaland che sprofonda in un affollato penultimo posto restando a quota 8 con due soli punti di vantaggio sul Torino che dopo la 12A di andata sarebbe la squadra retrocessa ma che, come altre dirette concorrenti alla salvezza, sembra aver superato il momento critico ed è in ascesa, al contrario di un team Orlandino ai limiti della depressione. Pesaro si è confermata bestia nera con il terzo successo in un anno e mezzo per un totale di 6 punti di vantaggio, compresi i 3 di ieri al termine di una sfida doublé face, risolta dall’ asso Austin Daye come aveva fatto Ross nello scorso torneo. «Abbiamo regalato 20′ – spiega coach Giulio Griccioli – durante i quali ci siamo messi a pensare troppo anziché mettere in pratica quanto preparato. La partita che dovevamo fare era quella del secondo tempo e l’unica cosa positiva è che siamo riusciti a recuperare un gap pesante anche se poi gli episodi ci hanno condannati. Dovevamo forzare qualcosa in meno, sbagliare meno liberi e sprecare qualche canestro facile da sotto in meno, ma purtroppo resta un altro ko in casa. Avevamo l’ultimo tiro ma abbiamo buttato via il pallone. Non puoi far andare a + 18 l’avversario anche se sul +3 mi sentivo la vittoria in tasca. Colpa nostra anche stavolta. L’ultima azione l’avevo disegnata più o meno come è andata tranne la palla persa». Certo il forfait in extremis per guai muscolari di Simas Jasaitis e capitan Sandro Nicevic (che dovrebbero saltare anche la trasferta di mercoledì sera a Trento) ha pesato e gli unici a gioire sono stati Matteo (guardia ’96) e Giorgio Galipò (playmaker ’99), i primi fratelli nella storia del club ad essere convocati per un match. Ma è l’unica nota lieta della serata iniziata col 2-0 di Perl, proseguita con l’assolo di Daye (2-10) con Laquintana e Stojanovic a riportare sotto i paladini (19-20 al 9’26”). Ma Daye imperversa e Bowers non lo riesce a limitare, mentre azzeccata si rivela la mossa di mettergli alle calcagna la guardia Stojanovic anche se poi Griccioli si becca due volte bordate di fischi per averlo sostituito. Comunque il figlio d’arte firma 22 dei 45 punti dei marchigiani al riposo con vantaggio massimo al 23′ sul 33-52. Da quel momento, coinciso con un fallo tecnico per esultanza eccessiva a Christon, inizia un’altra partita con Basile, Laquintana, Perl e Bowers a guidare la riscossa mentre Stojanovic limita Daye. La Betaland, nonostante gli impalpabili Oriakhi e Metreveli, ci mette cuore e testa ed opera il sorpasso sul 69-66 ma poi spreca tutto.
Orlandina Pesaro 69-72
BETALAND CAPO D’ORLANDO: STOJANOVIC 8, BASILE G 11, ILIEVSKI 5, BOWERS 19, LAQUINTANA 9, PERL 12, METREVELI 2, ORIAKHI 3, IHRING NE, GALIPÒ G. NE, GALIPÒ M. NE, VUJICEVIC NE. ALL: G.GRICCIOLI.
PESARO: BASILE N.3, SHEPHERD 9, GAZZOTTI, LACEY 15, CHRISTON 12, DAYE 28, SOLAZZI NE, CANDUSSI, WALKER 2, CERON 3. ALL:PAOLINI.
ARBITRI: LAMONICA, BARTOLI E NICOLINI. NOTE: PARZIALI: 19-23, 30-45 (11-22), 55-60 (25-15), 69-72 (14-12).