Giuseppe Lazzaro – Gazzetta del Sud
CAPO D’ORLANDO – Trasformare il parquet in un campo di battaglia, ovviamente sportiva, per sovvertire il pronostico e cercare di tornare alla vittoria. Gennaro Di Carlo, alla vigilia del suo esordio casalingo da capo allenatore dell’Orlandina, indossa l’elmetto per trascinare il suo “esercito” al successo. La conferenza stampa di presentazione è stato un proclama. «Se continuiamo a parlare di sfiducia, questa non se ne andrà mai e invece noi dobbiamo andare avanti. Se vogliamo disputare una partita convenzionale, inquadrando Venezia per il roster che ha e contrapponendolo al nostro, allora è meglio non giocare. Ma domenica non dovrà essere così: dobbiamo mettere sul parquet il carattere, dimostrando di essere degli uomini. E per farlo bisogna trovare il modo ed i mezzi per arginare difensivamente Venezia. Il “PalaFantozzi” dovrà diventare inespugnabile per chiunque: la rincorsa alla salvezza parte dalle nostre gare casalinghe. Voglia e capacità di lottare per avere buone percentuali di vincere. Voglio una Orlandina sporca, cattiva, irruenta e tenace». Non c’è solo la lotta all’ultimo sangue, ma anche un aspetto tecnico da curare. «Jasaitis – prosegue l’allenatore casertano – dovrebbe essere in campo, Nicevic non credo». E dal mercato nessuna novità anche in questa settimana. «Non è facile, è complicato. In passato a Sant’Antimo ricordo che eravamo con l’acqua alla gola ma pescammo Bell e Kommatos e ci salvammo. Vogliamo un giocatore che possa aiutare a cambiare la mente e il nostro modo di pensare, ma anche altre squadre lo stanno cercando». I “rumors”, sempre più insistenti, parlano di un Ilievski all’ultima spiaggia ed a rischio taglio se sarà ancora deludente. «Invece mi auguro – continua Di Carlo – che Ilievski faccia l’Ilievski perchè è un grande giocatore, un veterano e con una carriera che parla per lui. Io mi aspetto una grande partita. E non possiamo pensare di giocare contro Venezia vincendo 100-94; dobbiamo piuttosto cambiare atteggiamento e curare la difesa. Sarà una partita non bella, con poco ritmo, tante interruzioni, ruvida». Un appello al pubblico: «Non so quanta gente verrà, ma sono certo che chi ci sarà ci sosterrà, dandoci fiducia, forza, energia in questo periodo delicato. Siamo convinti che superando questo ostacolo le cose cambìeranno affinchè questa flebile fiammella possa diventare vero fuoco». Prima di Di Carlo microfono a Tommy Laquintana. «In questa settimana abbiamo lavorato benissimo e ci serve l’aiuto del pubblico. A Cantù ho giocato 34′, troppi, ma lo ha deciso il tecnico e io mi adeguo, garantendo che darò sempre il massimo. Rispetto a Biella, adesso gioco di più con il cervello grazie anche a Di Carlo. In questa fase abbiamo solo bisogno di un po’ di fiducia: serve una vittoria e speriamo che arrivi domenica. Non possiamo realizzare tanti canestri, quindi la difesa – ha concluso il play pugliese – dovrà essere il nostro punto di forza».