Riccardo Belelli – Gazzetta di Reggio
Reggio Emilia – «Sarà una trasferta molto dura per noi ma a me fa sempre piacere tornare a Reggio, rivedere gli amici e le persone della società che mi hanno aiutato tanto nella mia crescita di cestista» così il grande ex Gianluca Basile alla vigilia della sfida al Bigi.
Dopo un inizio positivo cos’è successo alla Betaland?
«Abbiamo vissuto tre fasi. Due buone e una brutta, ma finalmente sembra che le cose si stiano rimettendo a posto. Purtroppo abbiamo avuto tanti infortuni e così, dopo la vittoria con Reggio, siamo profondati. Da un paio di settimane abbiamo ripreso a vincere grazie anche ai nuovi innesti. Finalmente lavoriamo al completo e i risultati iniziano ad arrivare».
Il nuovo allenatore cosa ha cambiato?
«Vorrei dire che le dieci sconfitte a fila non sono state colpa di Griccioli. Il problema sono stati i tanti infortuni. Ci siamo trovati in campo o con tanti ragazzi giovani e quindi inesperti o con dei vecchietti come me. Dopo una serie simile di sconfitte la società ha deciso che era il caso di dare uno scossone all’ambiente e a farne le spese come spesso accade è stato l’allenatore che però non aveva poi tante colpe».
In squadra ha un ragazzo del 1997 di cui si dice un gran bene, Voijslav Stojanovic. E’ davvero così bravo?
«Fisicamente è un animale, un po’ acerbo forse, ma ha lampi di genio incredibili. Bisogna avere pazienza e dargli il tempo di crescere ma i numeri per diventare un buon giocatore li ha. Già regge molto bene il campo e vista l’età…».
Di recente è arrivato anche Boatright che ha esordito con 17 punti. Di lui cosa dice?
«Noi siamo una squadra di sistema ma un giocatore così ci serviva, ci ha dato un certo equilibrio. E’ uno che sa giocare uno contro uno ma sa fare di tutto. Nei momenti di difficoltà possiamo dare la palla a lui sapendo che inventerà qualcosa. E’ una pedina fondamentale della squadra».
All’andata avete vinto. Cosa farete per ripetervi?
«Sarà una partita completamente diversa. All’andata Reggio era molto sottotono, non giocava in modo fluido come adesso. E’ migliorata molto e ha trovato più amalgama tra i giocatori. Stavolta sarà molto più difficile».
Una curiosità, ma lei non doveva appendere le scarpe al chiodo?
«In effetti volevo smettere. Lo scorso anno avevamo fatto molta fatica con il roster in versione 5+5 così ho spinto per cambiare certe cose e quando hanno accettato le mie proposte, non me la sono sentita di lasciarli, mi sentivo parte integrante del progetto. Potrei smettere davvero a fine anno, ma chissà che scusa inventerò per continuare»