Francesco Gugliotta – SiciliaSportiva
Capo d’Orlando – Due vittorie consecutive ed una sconfitta a testa alta in quel di Reggio Emilia. Il momento buio sembra alle spalle, l’Orlandina Basket è nuovamente in carreggiata. La strada per la salvezza è ancora lunga ma il gruppo paladino ha rinnovata fiducia per affrontare un rush finale che si preannuncia infuocato. Lo sa bene l’assistant coach della Betaland Capo d’Orlando, David Sussi, che si è intrattenuto ai nostri microfoni per parlare del momento dei biancoazzurri.
David, una sconfitta è sempre una sconfitta, ma c’è molto da salvare per Capo d’Orlando nel 75-66 di Reggio Emilia.
«Credo che l’Orlandina abbia giocato un ottimo primo tempo, secondo me nettamente superiore a quello giocato da Reggio Emilia. I 5 punti di vantaggio al termine dei primi 20′ non rendevano l’idea tecnica di quello che si era visto sul parquet. Nel secondo tempo abbiamo avuto molte più difficoltà, si sono alzati i contenuti agonistici e ci siamo ritrovati a giocarci tutto negli ultimi possessi. Nel finale, purtroppo, abbiamo commesso troppi errori, sbagliato possessi decisivi e quindi abbiamo meritatamente perso. Col senno di poi è difficile dire cosa potevamo cambiare, è chiaro che dobbiamo gestire meglio i finali di partita, cercando di perdere meno palloni».
A proposito di palle perse, spesso l’Orlandina regala possessi tramite le rimesse.
«Perdiamo palloni ma facciamo anche tanti canestri in quelle situazioni. Ogni tanto nei finali capita che ci scolleghiamo, magari ci sono quattro uomini fermi in campo ma è una questione di concentrazione, non di fatica, si può certamente migliorare in tal senso».
Dato curioso: al “PalaBigi” Reggio Emilia 24 liberi tentati, Capo d’Orlando solo 9. Riflessioni al riguardo?
«Scherzando sulla partita di domenica, potrei dire che forse fa bene Reggio Emilia a puntare molto sugli italiani, che mi pare abbiano più credibilità con gli arbitri. Devo comunque dire che non ho visto alcun fischio bruttissimo, al massimo qualche non fischio nei nostri confronti».
Da qualche settimana l’Orlandina ha un nuovo capo-allenatore in Gennaro Di Carlo. Via Griccioli, David Sussi è diventato il secondo dell’attuale head coach. Ci sono molte differenze rispetto al passato nel tuo lavoro?
«Siamo uno in meno, quindi si lavora di più (ride, ndr). Onestamente cambia poco dal mio punto di vista. Ovviamente ricopro un ruolo più importante a livello di comunicazione col capo-allenatore mentre giochiamo, ci sono molte più cose da fare nel bel mezzo di una partita. Durante la settimana invece è quasi la stessa cosa. Lo staff tecnico al completo discuteva molto prima e lo fa anche adesso, con grandi tranquillità e serenità».
Per Boatright altra buona prestazione dopo quella con Bologna.
«Siamo contenti. Ryan è un giocatore forte, di grandi temperamento e carattere. Stiamo parlando di un cestista molto veloce, con personalità, certamente diverso rispetto a quelli che avevamo prima e quindi ci dà una nuova dimensione, specie in attacco, perché è un giocatore in grado di metterla anche da fuori. In settimana abbiamo finalmente recuperato Jasaitis e Nicevic, pezzi per noi fondamentali. Dobbiamo restare comunque umili, per la salvezza serve soprattutto questo e la salute dei nostri giocatori perché quest’anno siamo stati davvero martoriati e per questo la società è stata costretta a ricorrere al mercato».
Cosa si aspetta David Sussi dalla prossima sfida contro Varese e dal girone di ritorno in generale?
«Varese è una squadra completamente diversa rispetto a quella che abbiamo incontrato all’andata. Chiaramente sarà una gara difficile, contro una squadra blasonata costruita non certo per puntare alla salvezza. Sarà una partita da preparare bene, pensando soprattutto a noi, prima che a Varese, con la consapevolezza di andare lì a guadagnarci la pagnotta. Sulla restante porzione di campionato, credo che con l’aiuto di tutti faremo un grande girone di ritorno e a fine stagione potremo festeggiare insieme una nuova annata dell’Orlandina in Serie A».