Giuseppe Lazzaro – Gazzetta del Sud
CAPO D’ORLANDO – Rispetto per l’avversario ma con sensazioni positive. Parte oggi alla volta della Lombardia l’Orlandina impegnata domani sera nella difficile trasferta di Varese, praticamente uno scontro diretto sulla strada della salvezza. «È vero – ricorda Sandro Nicevic nella consueta conferenza stampa del venerdì nella sala “Daniele Di Noto” – che perdendo con loro la gara di andata iniziammo il nostro ciclo negativo e con una qualità del gioco sempre minore. Una serie di sconfitte che incisero anche moralmente e che ci costò un notevole calo di positività, come gioco e risultati. In questa fase, invece, abbiamo trovato più tranquillità con le due gare che abbiamo vinto in casa e possiamo pensare a raggiungere il nostro obiettivo. Malgrado i recenti innesti non vedo una Orlandina diversa, magari più completa e competitiva sì. Boatright? Non possiamo giocare su un singolo, lui è uno dei dodici, sicuramente lui ha i punti nelle mani ma bisogna giocare con la forza e l’unità della squadra. È più semplice che lui si adegui a noi e non noi a lui. Dovrà essere lui a sviluppare il gioco con noi e diventerà un elemento fondamentale». Come vedi la lotta per la salvezza? «È difficile dire chi retrocederà, io credo nella nostra squadra, spero che possiamo riprendere il gioco che può Il coach: «Considero Nicevic uno dei giocatori più forti del campionato Decisivo per noi» farci vincere le partite che servono. Credo – ha concluso il capitano – ancora molto nella nostra squadra». Il microfono è poi passato a Gennaro Di Carlo, radioso per il ritorno alla forma migliore del lungo italo-croato reduce dalla positiva prestazione di Reggio Emilia. «Nicevic – ha detto il coach biancazzurro – è un giocatore che ha messo le firme sulle prime tre vittorie dell’Orlandina e nelle prime sei giornate era a oltre 10 punti di media. È capace di sparigliare le carte con la sua tecnica, lo considero tra i migliori in assoluto del campionato fronte a canestro, la sua capacità di incidere è molto preziosa per noi». Con il roster a tua disposizione completo non esiste un problema di abbondanza e qualcuno resta deluso, vedi i 10′ di Stojanovic domenica scorsa? «Avevo preannunciato qualche up e down per Stojanovic. Il roster ampio non è un problema per l’allenatore ma lo diventa per la gestione così abbondante per essere spalmato in maniera corretta. Ricordo quando ero assistente a Roma con 12 giocatori e De la Fuente tredicesimo. Nella pratica diventa una dif- ficoltà, ovvio che oggi parliamo di un roster ampio ma l’allenatore prova a leggere la partita e poi si vede. Nel caso di Stojanovic ci può stare vista la sua giovane età. A Reggio Emilia i ragazzi hanno fatto quello che dovevano fare, la sconfitta è dipesa da altro. La nostra squadra deve avere la stessa aggressività mentale e la stessa cattiveria agonistica vista nelle gare vinte contro Venezia e Virtus Bologna. Tante più volte replicheremo questo stato mentale, tante più partite vinceremo. Oggi abbiamo tensione e voglia di riscattarci e stiamo acquisendo determinati equilibri cambiati a seguito dell’inserimento di Boatright». Quindi la presentazione dell’avversario di domani. «Varese è una squadra cambiata rispetto all’andata e anche alle ultime uscite. Grande rispetto per loro, hanno tanti giocatori validi e di talento ma credo che sarà una gara difficile e delicata più per loro che per noi. Non credo che oggi stiano vivendo questo match senza pensare a cosa possa succedere se dovessero perdere. Loro approcceranno questa partita con tanta tensione e può essere un rischio».