Sebastiano Ilardi – Corriere dello Sport
CAPO D’ORLANDO – A Capo d’Orlando dopo Pozzecco hanno un nuovo piccolo eroe: è Ryan Boatright, folletto prodotto dell’University of Connecticut con la quale ha vinto il titolo NCAA nel 2014. Supera di poco l’1,80 e non arriva a pesare 80 chili, ma guarda tutti con occhi di sfida: «Vi sembro esile, vero? Aspettate che mi arrivi la palla». Da quando è in Sicilia, l’Orlandina ha ripreso a sognare grazie anche a prestazioni, come l’ultima a Varese: 31 punti in 27″, tirando con oltre il 70% dall’arco e con la ciliegina sulla torta della folle serpentina contro avversari e cronometro che ha dato la vittoria alla Betaland (81-82). «Qui ho tutto quello che mi serve. La vita in Italia è totalmente diversa, ma la gente mi ha accolto alla grande. Le persone sono molto affettuose e hanno reso tutto più facile. Abito a due passi dalla spiaggia, ho trovato Alex (Oriakhi, ndr) con cui ho giocato al college e posso concentrarmi sulla pallacanestro, la mia ragione di vita. So che posso aiutare l’Orlandina, voglio ricambiare l’interesse che ha avuto nei miei confronti». Uscito dal college non è stato scelto al draft, ma ha firmato ugualmente un contratto biennale da 1,4 milioni di dollari con i Nets, approdando poi ai Pistons e per essere girato ai Grand Rapids Drive in D-League. «La Serie A è un’ottima Lega – continua Ryan -. M’ispiro a Isiah Thomas e Allen Iverson, piccoletti temuti da tutti. Voglio giocare in Nba e prendermi cura così della mia famiglia. L’amore per i miei è lo stimolo più forte di chiunque».