“Lontano da Caserta si vive un po’ combattuti“. E’ nostalgico Gennaro Di Carlo, raggiunto telefonicamente nella sua Capo D’Orlando. Lui che domani giocherà per la prima volta – da capo allenatore – contro la sua squadra del cuore. “Sono cresciuto al PalaMaggiò, almeno dal 1984, sono rimasto lì per le giovanili e sono sempre stato tifoso della prima squadra. Purtroppo questo lavoro ti porta a volte a doverti allontanare da casa. Ovviamente per me sarebbe il massimo, un giorno, poter allenare la squadra della mia città. Domani però io e Caserta saremo avversari e voglio vincere”. Di Carlo veste i panni di tecnico e analizza la squadra avversaria che, in emergenza, domani sarà in trasferta per conquistare due punti e difendere il +12 per il doppio confronto. “Caserta sta facendo un gran campionato, anche se le aspettative dei casertani sono sempre molto alte, so di cosa parlo. La Juve è una squadra tosta, come il suo allenatore“.
In Lega A due coach nati e cresciuti nella città della Reggia: Vincenzo Esposito e Gennaro Di Carlo. A Caserta però la guida tecnica è nelle mani di Sandro Dell’Agnello, ormai casertano acquisito. “Conosco Sandro per il suo temperamento da quando era giocatore, lo ricordo in quegli anni a Caserta. Da allenatori ci siamo scontrati sul campo quando io ero a Sant’Antimo e lui a Brescia. E’ diventato più bravo, mi aspetto una squadra tosta perché l’imprinting della squadra deriva dal suo allenatore”.
Gennaro Di Carlo, subentrato a stagione in corso a Griccioli al quale faceva da vice, si aspetta un futuro da head coach già a partire dalla prossima estate: “Con molta franchezza dico che a Capo D’Orlando vogliamo salvarci e credo che se ci riusciremo, magari vorrà dire anche aver fatto un lavoro decente e l’anno prossimo sarò pronto a giocarmi le chance da capo allenatore in Serie A”.