La sfida di domani al Pala Fantozzi potrebbe significare la salvezza per Torino. Una gara che può anche valere un’intera stagione. Ma ci sono altri incroci che pesano sulla sfida. Sono ben tre infatti gli atleti statunitensi provenienti dallo stesso College che si affronteranno sul parquet paladino. Jerome Dyson è uscito da Uconn nel 2010. Lo stesso College che nell’anno successivo ha vinto il titolo nel 2011 con Alex Oriakhi e nel 2014 con Ryan Boatright, rispettivamente attuali pivot e guardia di Capo d’Orlando. Per molti, anche tra gli addetti ai lavori, i veri protagonisti dello scontro di domenica saranno proprio le due guardie “americane” che però, negli Stati Uniti, non si sono mai incontrate. Il ricordo che però ha lasciato la stella allenata da Vitucci in Connecticut è ancora molto forte come conferma Ryan Boatright che proprio in quel College ci ha vinto un titolo NCAA soltanto due anni fa. «E’ un ottimo giocatore, veloce, grosso e potente. E’ un grande ma non ho avuto l’opportunità di giocare con lui. I tifosi di Uconn però lo ricordavano bene quando sono entrato al College». Tanta pressione su una gara che può valere una stagione? «Contro Torino, dichiara Boatright, dobbiamo approcciare come ogni altra gara, dobbiamo vincere. Per noi ormai ogni gara che giochiamo rappresenta una finale come penso anche per loro quindi non credo che la preparazione a questa partita sia stata diversa dalle altre. Sappiamo che sarà difficile ed importante».
Sarà uno scontro a due, Dyson contro Boatright? «Non lo so. Siamo entrambi molto competitivi e cerchiamo di far vincere la nostra squadra ma non sarà una gara tra noi due soltanto. In entrambi i roster ci sono giocatori veramente bravi. Fortunatamente per me anche molti miei compagni hanno il talento per portare a casa la vittoria. Sarà una battaglia ma giochiamo in casa e sicuramente i nostri tifosi faranno la differenza. Sono rimasto colpito dal calore degli orlandini, mi ricordano i tempi del college. Sono sicuro che domenica sarà un grande show, i presupposti ci sono tutti, ed è eccitante l’attesa che si è creata». Entrambe le squadre hanno accarezzato da molto vicino l’impresa sui campi proibitivi. Torino a Milano ha portato la capolista all’overtime per cedere nel finale. Capo d’Orlando si è fatta sorprendere a due secondi dalla sirena a Cremona da un tiro di Markel. Lo spettacolo sembra dunque assicurato anche se la posta in palio è davvero alta. Proprio dalle prestazioni di sette giorni fa la Manital potrebbe trovare il giusto stimolo per continuare a sperare nella salvezza. «Dovremo entrare in campo con gli occhi della tigre – ha dichiarato in settimana Vitucci -per cercare di tornare a far punti e muovere la classifica. Trasferiamo sul parquet la frustrazione per il mancato risultato di Milano».