Giuseppe Lazzaro – Gazzetta del Sud
CAPO D’ORLANDO – E adesso è puro divertimento. E come ha detto il presidente Enzo Sindoni subito dopo il successo su Torino: «Il meglio deve ancora venire». Intanto è tempo di corsi e ricorsi storici. In occasione del match d’andata contro Sassari, l’Orlandina era solo all’avvio della sua crisi mentre i campioni d’Italia in carica presentavano, all’esordio, coach Marco Calvani che aveva appena preso il posto del troppo presto esonerato, e se ne sono viste le conseguenze, Meo Sacchetti, l’amato ex che non potè riabbracciare il pubblico del “Pala Fantozzi”. Oggi Sassari si ripresenta davanti a Capo d’Orlando stavolta giocando in casa e con la seconda panchina affidata al general manager Federico Pasquini, un altro ex, messo al timone di una barca che fa acqua da tutte le parti. In rapporto ai risultati ottenuti, nell’era-Sindoni, Pasquini a Capo d’Orlando non ha certo lasciato un ricordo indelebile, fermo restando la sua grande preparazione. Dopo un anno da vice, fu promosso in B1, ripartendo dalle ceneri dell’amara retrocessione del 2003 e la società mise in piedi un quintetto che, secondo i pronostici, doveva essere destinato a giocarsi i playoff sino alle semifinali: Fantozzi, Orsini, Caprari e i migliori due lunghi dell’annata precedente in B1, Puggioni e Bonsignori. Senza considerare un sesto uomo di lusso come l’ex Siena Rossetti. Il riscontro del campo fu ben diverso, quando Sindoni decise di sollevare Pasquini la barca in qualche maniera si rimise in piedi e, con Ciccio Ponticiello, arrivò una modesta salvezza al secondo turno dei playout. Lì finì l’era-Fantozzi e iniziò tutta un’altra storia con il ripescaggio e il clamoroso salto in Serie A. Altri tempi ma a Federico Pasquini quell’esonero non andò mai giù. Adesso c’è il confronto diretto di domenica dove l’Orlandina andrà a giocare contro i tricolori con una relativa tranquillità visti i 18 punti in classifica e, attenzione, a -4 da Sassari che, al contrario, sarà spalle al muro, reduce dalla disfatta di Pesaro e con tre sconfitte consecutive. In questo momento la Dinamo sarebbe fuori dai playoff in questa stagione sin qui maledetta, seguita a quella straordinaria del “triplete” con il buon Meo in panca. In questi giorni lo storico capitano Giacomo Devecchi ed il presidente Sardara (le cui clamorose decisioni sono risultate fallimentari) hanno lanciato degli appelli per ritrovare l’unità e le vittorie, una sorta di ripartenza in un “mini campionato-2” per cercare di arrivare alla fine con il maggior numero di punti e difendere lo scudetto nei playoff finché sarà possibile. Quindi è evidente che l’Orlandina domenica troverà gli oltre quattromila affezionati del “Palaserradimigni” con il loro calore e la loro civiltà e una squadra avvelenata e arrabbiata. Dal canto suo l’Orlandina affronterà il derby delle Isole con un dato emblematico: il peggiore attacco con 68.4 punti di media realizzati ma anche la migliore difesa del lotto delle sedici sorelle con 72.7 punti subiti di media.