Giuseppe Lazzaro – Gazzetta del Sud
CAPO D’ORLANDO – Sassari spalle al muro. È questo – certamente poco pronosticabile anche un mese fa – il tema della sfida che, questa sera (“Palaserradimigni, ore 18,15, diretta su Antenna del Mediterraneo), l’Orlandina lancia, nel “Derby delle Isole”, ai campioni d’Italia in carica della Dinamo Sassari. Betaland con cinque vittorie nelle ultime sette gare e due sconfitte in extremis subite a Reggio Emilia e Cremona, Sassari in piena crisi con tre battute d’arresto consecutive e la pesante batosta subita a Pesaro domenica scorsa, nel match d’esordio in panchina del general manager Federico Pasquini, terzo tecnico di una stagione tormentata e che vede, al momento, i biancazzurri fuori dai playoff. «Dopo la partita di Pesaro – ha presentato la gara l’ex Pasquini – la cosa importante era provare a girare pagina perché è stata la foto di quello che siamo adesso, una squadra che alla prima difficoltà si disunisce. Contano poco le impressioni che si hanno in settimana, non siamo forti nel momento in cui la partita ci mette in difficoltà. Il mio compito è di cercare di aiutare la squadra ad essere più dura mentalmente ma allo stesso tempo leggera». Quindi l’analisi sull’avversario. «Quella con Capo d’Orlando – prosegue il gm e coach ferrarese – sarà tutt’altro che una partita facile, contro una squadra che nelle ultime quattro partite ne ha vinte tre, perdendo solo a Cremona stando avanti per tutto il match: servirà esserci tutti al 150%. La Betaland sta giocando una grande pallacanestro, molto leggera, simile ad Avellino: dovremo impostare la partita sull’essere forti di testa e aggredire il match. Sarà fondamentale l’aiuto della nostra gente, soprattutto nei momenti di difficoltà: dovremo fare una squadra unica contro un avversario ostico». Cosa teme dell’Orlandina Pasquini? «Hanno un quintetto pesante con giocatori del calibro di Jasaitis e Stojanovic, molto fisici, dalla panchina entra Boatright che è un giocatore versatile capace di mettere tutti i compagni in grado di tirare. Nel roster di Capo d’Orlando ci sono giocatori interessanti come Laquintana, che nel futuro della pallacanestro italiana sarà importante ed un mix di esperti come Nicevic e Basile che mandano avanti lo spogliatoio e danno la quadratura a tutto. L’Orlandina è una squadra che ha dieci giocatori veri, profonda e completa dopo le ultime due aggiunte di mercato». Che clima si respira nello spogliatoio sassarese? «Martedì ho trovato una squadra determinata, nessuno sta facendo il conto alla rovescia perché arrivi il 30 aprile per salire sul primo aereo. Nello spogliatoio ho trovato un cartellone con segnate le partite che mancano e le squadre che sono in corsa per conquistare un posto nei playoff. Questa – ha concluso Pasquini – è la dimostrazione di una squadra che ci tiene». L’Orlandina in Sardegna cercherà di giocarsela ad armi pari, davanti al talento di una Dinamo che, in quanto a singoli, non è seconda a nessuno. Saranno importanti la concentrazione e l’atteggiamento difensivo perché se i ritmi dell’attacco di Sassari scappano, ci sarà ben poco da fare. Soprattutto, però, l’Orlandina potrà pensare all’impresa potendo giocare con una mente relativamente tranquilla e senza pressioni dall’alto della classifica acquisita e della vittoria contro Torino di domenica scorsa. Un solo inghippo per coach Di Carlo. Ieri pomeriggio è stato comunicato che questa sera mancherà Vlado Ilievski che, domenica scorsa, ha subito una tenosivite con edema capsulare al dito indice della mano sinistra occorsa in precedenza e che si è aggravata nelle ultime ore. Al suo posto torna, quindi, l’ungherese Zoltan Perl, costretto alla tribuna da quasi due mesi.