Giuseppe Lazzaro – Gazzetta del Sud
CAPO D’ORLANDO – Un brusco ritorno alla realtà. L’Orlandina è stata travolta dalla voglia di riscatto dei campioni d’Italia di Sassari probabilmente nella partita più difficile del suo solare cammino nel girone di ritorno. Non c’è da stupirsi per la sconfitta, davanti ad una Dinamo in crisi, reduce da tre battute d’arresto di fila e alla ricerca di un successo per tornare nella griglia dei playoff. Stavolta, però, non è piaciuto l’atteggiamento della squadra nel secondo tempo. Dopo un buon primo quarto ed un eccellente secondo periodo, concluso addirittura in testa di due lunghezze, al ritorno dagli spogliatoi i biancazzurri sono sembrati svagati, come se fossero senza stimoli. Provane sia che, nei venti minuti della ripresa, Capo d’Orlando ha realizzato appena 21 punti, subendone 52. Sfida praticamente chiusa all’inizio dell’ultimo quarto. Alla fine un modesto 54 di valutazione di squadra (il migliore Nicevic con 12) e ben 20 palle perse. Tutti segnali della poca intensità con la quale è stata affrontata la ripresa. Con la difesa a zona, nel secondo periodo, coach Di Carlo ha messo in difficoltà i tricolori che sono riusciti ad avere il Il giovane e atteso Stojanovic anche a Sassari ha giocato male meglio dal “professore” Davide Logan e da Joe Alexander capaci di realizzare 43 punti totali. Neppure a livello di singoli è stata una giornata produttiva. Oltre a Nicevic, da salvare solo Boatright che, comunque comincia ad essere studiato con attenzione dalle difese avversarie. Per il resto il buio o quasi. Disarmante la prestazione di Bowers, irretito dall’aver commesso subito due falli: il lungo americano ha chiuso senza segnare, restando sul parquet solo 6′. E nei 14 minuti di utilizzo Stojanovic ha fatto solo confusione, sempre alla ricerca dell’uno contro uno, con un pessimo-4 di valutazione e zero punti. Lo stesso Jasai-tis non ha inciso, mentre sufficiente la regia di Laquintana in assenza di Ilievski. Ma, soprattutto, l’Orlandina è apparsa un po’ scarica, dopo la splendida rincorsa in classifica. Tenendo sempre presente che davanti aveva una squadra che è ripartita per provare a difendere con grinta lo storico scudetto. In classifica Torino, ultima in classifica, ha fatto un passettino in avanti, grazie a due tiri liberi di Jerome Dyson che, a poco meno di un secondo dalla sirena, hanno permesso di battere Trento che, sul fronte del doppio impegno (campionato-Eurocup), non riesce a trovare continuità di risultati ed è arrivata alla sesta sconfitta consecutiva. Torino resta comunque a quattro lunghezze da Capo d’Orlando (oltre allo 0-2 nei confronti diretti), Pesaro e Virtus Bologna ma le giornate che mancano alla conclusione sono sei e, nel prossimo turno, i piemontesi saranno impegnati a Pistoia che non può permettersi passi falsi se vuole confermarsi in zona playoff. L’Orlandina, invece, riprende oggi a lavorare in vista di un’altra trasferta delicata, alla vigilia di Pasqua, sul campo di una Brindisi discontinua.