Giuseppe Lazzaro – Gazzetta del Sud
CAPO D’ORLANDO – Un’altra nottata di festa. Sino alle ore piccole i tifosi, nel consueto ritrovo “Punto e a Capo” di piazza Merendino, non volevano staccarsi dai giocatori che, in gran numero, hanno affollato il locale per la cena ed un meritato cocktail. Baci, abbracci, autografi, selfie, per festeggiare l’ennesima impresa di una stagione partita benissimo, proseguita malissimo e che sta avendo linfa e vigore in un girone di ritorno da urlo anche se ancora il timbro della salvezza non è arrivato, seppur manchi veramente poco. Domenica c’è a disposizione il primo match-ball: in caso di exploit a Pesaro e sconfitta di Torino a Sassari, si potrà esultare. Oltre alle «emozioni incredibili vissute al “PalaFantozzi”» ribadite in sala stampa in apertura, Ryan Boatright, nuovamente gran protagonista, è raggiante: «Pensavamo fosse folle battere Milano all’inizio ed invece abbiamo ottenuto una vittoria di grande importanza e siamo riusciti a fare questa impresa grazie anche alla gente che ci ha aiutato». Siete venuti fuori proprio nel momento più difficile, sotto di dieci punti a 8’dalla fine? «Loro difendevano veramente forte e per noi la gara sembrava complicata, non dico compromessa, ma certamente difficile. Però anche in altre partite ne siamo venuti fuori, tutti insieme abbiamo difeso alla grande e segnato, piazzando il break micidiale del 17-0, poi 20-3, la chiave che ci ha permesso di vincere». Un pensiero ancora per Capo d’Orlando che lo ama anche se sa che, con ogni probabilità, a fine mese lo perderà. «I compagni mi hanno aiutato in questa mia prima esperienza europea. Amo questa cittadina, di sole e di mare, con gente felice quando giochi ed entusiasta quando vinci e che ti incoraggia anche quando perdi. Dedico alla mia famiglia tutte le partite che vinciamo e le mie giocate perché è stata la mia famiglia a mettermi la palla a spicchi in mano quando ero bambino. Ma dedico queste vittorie – ha concluso Boatright- anche a Capo d’Orlando e a tutti i tifosi che mi hanno accolto». Sono molto piaciute nell’ambiente anche le ammissioni di coach Di Carlo sui consigli di Basile. È stato lampante che, durante il break aperto che ha deciso la gara, il “Baso” abbia consigliato al tecnico di rimettere in campo Nicevic: detto, fatto. Un aiuto importante da una icona della pallacanestro nazionale e che ha fatto bene alla causa. Ieri giornata di riposo per il gruppo. La ripresa della preparazione a oggi con l’unico dubbio di Stojanovic, sempre con la stampella per la caviglia gonfia e assente domenica.