Salvatore Pintaudi – Gazzetta dello Sport
CAPO D’ORLANDO – «Ci manca ancora una vittoria, due punti per l’aritmetica, solo dopo potremo stappare lo spumante. Per il momento c’è solo da lavorare e non perdere la concentrazione». Gennaro Di Carlo, 43 anni, dal 28 dicembre 2015 promosso capo allenatore della Betaland Capo d’Orlando (dopo l’esonero di Giulio Griccioli), smorza così l’euforia emersa dopo la prestigiosa e preziosa vittoria contro Milano. «È stata un’affermazione significativa per come è arrivata. Una serata fantastica che difficilmente chi era al PalaFantozzi dimenticherà. Giocare per come abbiamo fatto e mettere sotto la capolista che era andata 10 punti avanti, è sinonimo di grande squadra. Di un gruppo che ha ribadito tutto il suo valore, giocatori che prima di essere atleti sono uomini».
CAMMINO Sotto la guida del tecnico di Santa Maria Capua Vetere, l’Orlandina ha vinto 7 gare su 12, passando dall’ultimo all’11° posto con 22 punti, distanziando di 4 punti (e con lo scontro diretto a favore), Torino che chiude la classifica a 18 lunghezze. «Certamente noi abbiamo vinto diverse gare importanti, ma anche chi sta dietro ha fatto altrettanto, quindi non possiamo assolutamente guardare la strada percorsa, ma quella che abbiamo davanti. Dunque, avanti con Pesaro». Il tecnico già subito dopo la gara con Milano, ha cominciato a parlare di Pesaro come crocevia verso «obiettivi diversi», cioè i playoff. «Purtroppo non dipende solo da noi – glissa Di Carlo -. Ci sono tante altre squadre che lottano per entrare nelle prime otto. Noi, ripeto, ancora non abbiamo raggiunto la salvezza, molto dipenderà dalla gara di domenica, poi andremo a vedere a quanti punti sta chi ci precede».
LAVORO Quindi sotto con Pesaro che arriva dopo una settimana di lavoro più tranquilla rispetto alla precedente: «Prima di Milano abbiamo avuto diversi problemi fisici. Domenica giocheremo con la consapevolezza che il futuro è nelle nostre mani. Sotto la mia gestione, ci sono stati due momenti molto delicati, superati in modo egregio grazie alla compattezza del gruppo: vittoria contro Venezia dopo due sconfitte pesanti e vittoria a Brindisi dopo sconfitta di Sassari. Ora siamo al momento decisivo». E sulla riconferma, dice: «Non devo essere io a rispondere. Per il matrimonio bisogna essere in due».