Giuseppe Lazzaro – Gazzetta del Sud
Il primo acquisto, con il ritorno di Archie, apre ufficialmente il mercato dell’Orlandina Basket che prepara, con tutto il tempo possibile, la sesta stagione in Serie A. Questa la situazione nei vari settori che sarà affrontata dalla società. Staff tecnico. Al momento, con head coach Gennaro Di Carlo (contratto sino al 2018) e gli assistenti David Sussi e Jorge Silva Suarez, l’unico problema è quello di sostituire il preparatore atletico. Infatti, la settimana scorsa, è uscito dal contratto, alla scadenza, il prof. Walter Allotta, che ha lavorato a Capo d’Orlando nelle quattro stagioni precedenti.
Extracomunitari. Saranno tre, da abbinare alla formula che si completa con i quattro comunitari e i cinque italiani. E ne restano due visto che, appunto, è tornato, dopo una stagione e spiccioli, Dominique Archie che, in Belgio, esce da vincitore assoluto con la maglia dell’Ostenda: titolo nazionale sul finire della stagione 2014/15 quando era appena uscito dall’Orlan-dina, triplete (scudetto, Coppa di Lega e Supercoppa), nell’annata appena archiviata. Chiaramente Archie sarà il “4” titolare nel nuovo “starting five”. Gli altri due extracomunitari, sicuramente statunitensi, saranno un play o una guardia (con punti nelle mani come Boatright) e il centro e le distanze con Oriakhi sono notevoli, per questo si cerca un “5” diverso.
Comunitari. Ne servono due visto che un altro paio sono già in casella: le guardie Zoltan Perl (ungherese) e Vojislav Stojano-vic (serbo) il quale ultimo si sta preparando per giocare gli Europei Under 20 a metà luglio a Helsinki. Con 41 anni in due e una stagione di esperienza sulle spalle, si conta molto sul talento dei due ragazzi venuti dall’Est. Perl è stato anche determinante nell’ultimo torneo in ben quattro vittorie, Stojanovic è partito male per il lungo infortunio e la scavigliata riportata nell’exploit di Brindisi gli ha pregiudicato l’ottimo finale di campionato che stava disputando. Gli altri due pezzi da inserire dovranno essere equamente distribuiti o per completare il quintetto tipo (un’ala piccola) e per un supporto alla panchina. Discorso a parte per Simas Jasaitis (lituano, quindi comunitario). Il fuoriclasse di Vilnius è stato operato per il problema alla cervicale e la società valuterà per una richiesta di rinnovo del contratto solo in base alle condizioni fisiche. Ovviamente con Jasaitis servirebbe un solo giocatore con lo status dell’Unione europea.
Italiani. Ne servono quattro visto che uno è nel puzzle: il riconfermatissimo play Tommaso Laquintana (contratto sino al 2019). Ruoli distribuiti per le tessere e certamente, come confermato dal presidente Enzo Sindoni, non interessa più seguire Stefano Mancinelli, se in uscita da Torino, con l’arrivo di Archie in quel ruolo. Tutto dipenderà dalle decisioni di Gianluca Basile e Sandro Nicevic (croato ma italiano di nazionalità) : se i due grandi “senatori” diranno sì per continuare, i giocatori italiani da cercare diventeranno solo due. Al momento il “Baso” sembra orientato per il ritiro, “Sandrone” è ancora indeciso, tutto però può succedere e la società ha dato tempo ai due veterani di pensarci, almeno sino alla prima metà di luglio. Se ritiro sarà, uno dei quattro nuovi italiani sarà comunque un nome importante, seppur gli italiani costino e parecchio.