Giuseppe Lazzaro – Gazzetta del Sud
Dopo Dominique Archie l’Orlandina è pronta per un ulteriore, possibile ritorno e prepara un posto da assistente a Sandro Nicevic se il capitano dell’ultima stagione dovesse ritirarsi. Comincia a riscaldarsi il mercato dei paladini che ha avuto la prima scossa con la ufficializzata rentrée dell’ala grande “Mimmo” Archie ma nella stanza dei bottoni di via Beppe Alfano si lavora per un altro ritorno: quello di Drake Diener. In verità già a gennaio scorso, quando la firma di una guardia con punti nelle mani era necessaria, il ds Giuseppe Sindoni aveva chiesto informazioni sul cecchino di Fond du Lac che, però, in forza al Cai Saragozza (Acb spagnola) stava uscendo da un tormentato periodo di non buona salute. Si decise di non rischiare perché non era tempo per aspettare ma di partite da vincere per scalzarsi dall’ultimo posto in classifica e così venne decisa l’ “operazione-B”, quella del giovane Ryan Boatright con tutte le conseguenze positive note. Adesso è tempo di ripartire per il completamento dello “starting five” e si ripensa a “Mandrake” che ha lasciato tanti bei ricordi e rimasto nel cuore dei tifosi. Nell’estate 2007, in uscita da Castelletto Ticino, Diener approdò a Capo d’Orlando voluto da coloro che lo avevano appena guidato in A2: il ds Gianmaria Vacirca e coach Meo Sacchetti. “Troppo leggerino questo qui…”, disse qualcuno vedendo i primi allenamenti. Ma la resa del campo fu sensazionale : nella migliore Orlandina in A di sempre (con i vari Pozzecco, Slay, Wallace, Howell, Wojcik), Diener era la prima punta del sistema offensivo tanto da chiudere, a febbraio, con 18.2 punti di media in venti presenze. Intanto era arrivata la chiamata dell’allora general manager della scudettata Mens Sana Siena e Diener salutò la compagnia venendo sostituito non da un comprimario qualsiasi: il messicano Romei Beck. In Toscana quindici gare giocate e 9.9 punti di media, chiaramente in un sistema diverso, soprattutto come minutaggio. Nell’estate 2008 il desiderio di tornare a fare il leader a Capo d’Orlando prese il sopravvento e Diener rientrò in biancazzurro ma, il 20 settembre, ci fu l’esclusione dell’Orlandina e il progetto naufragò. Diener restò in Italia (prima Avellino, poi Teramo), quindi il triennio d’oro a Sassari e l’ultima stagione nella Lega A con Reggio Emilia (12.4 punti ma con diversi infortuni) e lo scudetto perso contro la sua ex Sassari in gara-7 della finale playoff. Quindi il trasferimento in Spagna. Tra l’agente di Diener e la società paladina il contatto c’è già stato e segue le continue informazioni che hanno fornito assolute certezze sulla ripresa fisica della guardia che potrebbe tornare per la terza volta a Capo d’Orlando. L’eventuale arrivo di Diener, dopo Archie, chiuderebbe o quasi il cerchio per i tre extracomunitari (l’ultimo sarebbe un lungo americano). Quindi il play titolare sarebbe un comunitario o con lo status di Cotonou mentre per l’ala piccola si confida nel recupero di Jasaitis (comunitario), fresco di operazione e sulla possibilità, niente affatto remota anche se difficile, di discutere il rinnovo del contratto. Sempre in attesa le decisioni dei due grandi “senatori”. Basile sembra propenso per il ritiro, così come Nicevic, che il 16 giugno ha festeggiato 40 anni. Come noto il “Baso” non vuole ruoli tecnici o dirigenziali mentre “Sandrone” aspirerebbe ad una carriera di allenatore e potrebbe cominciare, manco a dirlo, da Capo d’Orlando da secondo a coach Di Carlo: ancora sono solo sussurri.