Giuseppe Lazzaro – Gazzetta del Sud
CAPO D’ORLANDO “Air” Rolando non volerà più. In una Capo d’Orlando ancora scossa dalla tragica scomparsa di Lorena Mangano, in mattinata un’altra triste notizia ha colpito la comunità paladina. È scomparso, a soli 34 anni, Rolando Howell, protagonista delle due stagioni più belle di sempre dei biancazzurri: nel 2004/05 con la prima promozione in A e nel 2007/08 con il sesto posto e l’accesso ai playoff scudetto. “Rolandone”, altro soprannome dell’ex promessa che sognava di indossare il gialloviola dei Los Angeles Lakers, se ne è andato in seguito alle complicazioni provocate dalla frattura di una vertebra cervicale (la C5) di cui era rimasto vittima poco più di un mese fa – rimanendo paralizzato – quando cadde dopo uno svenimento. L’amico Aaron Lucas ha dato notizia della morte di Howell con un semplice e sentito messaggio in rete: «Chiediamo solo preghiere per la sua famiglia». L’ex pivot biancazzurro si trovava ricoverato in un’ospedale specializzato di Charlotte, nel North Carolina, dov’era sottoposto a cure intensive nella peranza di poter tornare a camminare. La moglie Reanna, subito dopo l’incidente, aveva anche aperto un account per la raccolta fondi, in modo da garantirgli le migliori cure.
La carriera – Howell arrivò per la prima volta in Europa a Capo d’Orlando a fine agosto 2004. Un perfetto sconosciuto, definito “leggero” per quel campionato di Legadue da affrontare. Ed invece la stagione si rivelò leggendaria: sotto la guida di Giovanni Per-dichizzi e insieme a Mclntyre, Hoover e Oliver la seconda serie conobbe la squadra più forte di sempre, capace di vincere 27 partite su 30, le ultime 20 di fila, 15 su 15 in casa, conquistando nella magica serata del 14 aprile 2005, contro Ferrara, la magica promozione. Howell fu il miglior centro del torneo e il secondo come rendimento (dietro Mclntyre), firmando un biennale per Varese. Nell’estate 2007 il ritorno a Capo d’Orlando, fortemente voluto dal ds Vacirca e da coach Sacchetti, quando contribuì all’eccellente performance paladina. Lasciata la Sicilia, per Howell cominciò un lento declino: Polonia, Leb spagnola, Portogallo, Libano e due anni fa la Libia. Per Rolando anche episodi extra-sportivi come la celebre rissa all’Hollywood di Milano, con l’attaccante interista Adriano. Dopo il ritiro, Howell era tornato nella sua Columbia dove si era sposato. Tantissimi i messaggi di cordoglio postati in rete : non solo addetti ai lavori (i suoi ex tecnici Perdichizzi e Ducarello in primis) ma anche tifosi e semplici sportivi.
Mercato biancazzurro -L’obiettivo resta il ritorno di Drake Diener, che di Howell fu compagno in quella Pierrel insieme a Pozzecco, Slay, Wallace, Wojcik. La concorrenza, però, è forte e ora c’è da battere Brindisi che ha messo gli occhi addosso alla guardia di Fond du Lac, allenata da Meo Sacchetti a Castelletto Ticino, Capo d’Orlando e in un triennio d’oro a Sassari. L’Orlandina si gioca le sue carte facendo leva sull’entusiasmo, la tranquillità dell’ambiente e sul fatto che Man-Drake conosce bene la cittadina che lo ha lanciato. Per un giocatore in cerca di nuova consacrazione – dopo una stagione e mezza con più ombre che luci – Capo d’Orlando è l’ideale. Magari Brindisi potrà offrire più dollari e maggiori ambizioni, puntando ai playoff, ma i biancazzurri di Sicilia continuano a crederci.