Giuseppe Lazzaro – Gazzetta del Sud
CAPO D’ORLANDO La stretta decisiva. Trascorsa, infruttuosamente, la settimana con la sola novità che Brindisi ha abbandonato l’obiettivo, si apre quella nuova con le ore determinanti per il futuro di Drake Diener a Capo d’Orlando. Tornerà o no l’ex alfiere della magica Pierrel, edizione 2007/08? Si deciderà entro un paio di giorni. Dalla stanza dei bottoni di via Beppe Alfano si procede con i piedi di piombo. Infatti pare che, tra giovedì e sabato, le parti non si siano affatto sentite, probabilmente perché “Man-Drake” sta valutando bene e con profonda riflessione l’ipotesi di tornare in Italia, lì dove si è affermato, ma stavolta non giocando a Sassari o Reggio Emilia che puntavano in alto ma con una squadra, l’Orlandina, il cui obiettivo principale, ogni anno, è il raggiungimento della salvezza. Di contro la società non tiene in considerazione per uno come Diener, ed anche per l’affetto che l’ha sempre circondato, la classica frase del “tira o molla” ma è chiaro che tanto tempo non lo si vuol perdere. Ecco perché, in questi due-tre giorni, o Diener si decide a firmare il contratto oppure il direttore sportivo Giuseppe Sindoni rivolgerà altrove le proprie attenzioni (inizialmente, per il ruolo di guardia, si era puntato su Karvel Anderson, in uscita da Imola, che però ha già firmato in Israele con il Maccabi Haifa). Altra risposta attesa quella di Alex Oriakhi, anche in questo caso o dentro o fuori entro questa settimana, diversamente si cercherà un nuovo centro.
Regista. L’uruguagio Bruno Fitipaldo non vede l’ora di provare l’esperienza europea momento, comunque, è già a metà il mosaico della Betaland edizione 2016/17 affidata a coach Gennaro Di Carlo e con un nuovo assistente da firmare. Sono nel roster i tre confermati Tommaso Laquintana (play italiano), le guardie Vojislav Stojanovic e Zoltan Perl (il primo serbo, l’altro ungherese, quindi entrambi comunitari) e i nuovi volti Dominique Archie (Usa, extracomunitario), Antonio Iannuzzi (italiano), entrambi ali grandi e l’ultimo acquisto, il terzo della stagione: il play uruguaiano Bruno Fitipaldo. Mancano altri sei elementi per arrivare a dodici ma un paio saranno giovani, quindi sono quattro-cinque i giocatori importan da firmare: guardia, ala piccola e centro titolari e due cambi, uno dei quali però dovrebbe essere ancora Sandro Nicevic che avrebbe sciolto le riserve per proseguire la carriera con un ulteriore anno, sarebbe il quarto, inbiancazzurro. Intanto Bruno Fitipaldo è soddisfatto del suo arrivo in Europa e all’Orlandina in particolare. «Sono entusiasta di questa nuova opportunità – ha detto il nuovo regista dell’Orlandina-e spero che tutto vada bene in questa nuova sfida. Sono molto contento di questo ma devo anche dire che sono un po’ triste a lasciare un posto come Works, che è eccellente in ogni modo». Per Works Fitipaldo intende la Obras Sanitarias, la formazione di Buenos Aires dove il capitano della nazionale uruguagia ha giocato le due ultime stagioni e nelle quali si è affermato. A proposito di giocatori uruguaiani passati dalla serie A italiana. Il pensiero corre a Horacio “Tato” Lopez, ala piccola del 1961, che giocò alla Juve Caserta nel 1985/86 e giocando accanto al fantastico brasiliano Oscar, uno dei giocatori più forti in assoluto, e da “top five” di sempre sicuramente, che hanno mai calcato i parquet italiani. Certamente non si possono fare paragoni tra Lopez e Fitipaldo ma sul nuovo play, da parte dell’Orlandina, c’è una grande scommessa aperta e tutta da vivere.