Giuseppe Lazzaro – Gazzetta del Sud
CAPO D’ORLANDO Manca solo l’ufficialità per il ritorno di Drake Diener all’Orlandina e oggi potrebbe essere il giorno giusto. La società non conferma e non smentisce ma le impressioni raccolte sono quelle di chi ha visto andare in porto una trattativa che il nostro giornale aveva anticipato tre settimane fa. Potrebbero conoscersi a ore le modalità del contratto che riporta a Capo d’Orlando un giocatore sempre amato dai tifosi, voglioso di riscatto dopo la scorsa e tribolata stagione con poche presenze a Saragozza, nella Liga Acb spagnola per la nuova manifestazione del morbo di Chron dal quale la guardia di Fond du Lac è completamente guarito e stavolta con ambizioni diverse: Diener a Sassari lottava per vincere (ed ha vinto), a Reggio Emilia ha giocato la finale scudetto due stagioni addietro perdendola proprio contro la sua ex Dinamo, al-l’Orlandina l’obiettivo principale resta la salvezza, poi si vedrà. Con il ritorno di Diener la nuova Betaland percorre la strada del completamento del nuovo roster. A questo punto resta un tesseramento per un altro extracomunitario, uno europeo e tre italiani (due quando ci sarà la certezza del prolungamento di Nicevic). L’Orlandina mette ordine nel processo di formazione del roster anche perché, a più di un “profano”, è sfuggito che l’ultimo acquisto in ordine di tempo, il play uruguaiano Bruno Fitipaldo, fosse un italiano che giocherà da europeo. Eppure si tratta di un sudamericano ma il capitano della nazionale “Celeste” è un italiano (chiare le origini) senza formazione come da regolamento, quindi in Italia è tesserarle come europeo. Per questo i giocatori con tesseramento del Vecchio Continente sono adesso tre sui quattro previsti dalla formula scelta e Fitipaldo si va ad aggiungere al serbo Stojanovic (che sta preparando gli Europei Under 20 in partenza a Helsinki tra pochi giorni, il via sabato 16) e l’ungherese Zoltan Perl. Resta un solo tesseramento europeo e sarà, molto probabilmente, l’ala piccola titolare destinata a sostituire Simas Jasaitis che ha firmato con Pesaro. Per il centro invece si allontana sempre più la possibilità di un ritorno di Alex Oriakhi che, a questo punto, un orgoglioso come il presidente Enzo Sindoni potrebbe anche non volere più all’insegna del suo motto di sempre: «L’Orlandina non è una seconda scelta». Ecco perché il ventaglio di opzioni a disposizione si amplia e si cerca, in particolare, un americano o un extracomunitario capace di integrarsi, come caratteristiche, con il cavallo di ritorno Archie che ha qualità differenti, a parità di ruolo, rispetto a Bowers. Con il ritorno di Diener, l’ala piccola ed il centro, il nuovo quintetto tipo, con Fitipaldo e Archie, è a posto e, a quel punto, dovrà essere completata la panchina e qui abbonderanno gli italiani anche se, alla fine, saranno due quelli da firmare, tre se Nicevic dovesse cambiare programmi (al momento la riconferma è vicinissima, anzi, ci sarebbe più di una parola che, dopo tre anni in biancazzurro, vale più di un contratto). Italiani validi ce ne sono in giro ma costano parecchio, ecco perché due giovani sembrano l’obiettivo praticabile accanto a Iannuzzi, appunto Nicevic e con tre prospetti e carichi di un anno di esperienza come Laquintana, Perl e Stojanovic. Anzi, alla fine, con il materiale a disposizione, è possibile che verrebbe cercato un solo italiano, portando nell’organico diversi giovani della Under 18 che, nella stagione da poco chiusa, ha sfiorato l’accesso alle finali nazionali di categoria.