Giuseppe Lazzaro CAPO D’ORLANDO
È ancora un ritorno il secondo tesseramento (dei tre previsti) tra gli extracomunitari nel puzzle di costruzione della nuova Orlandina edizione 2016/2017. Dopo Dominique Archie, torna in biancazzurro, a distanza di nove anni, Drake Diener. Come riportato ieri dal nostro giornale mancava solo la firma, arrivata per quella che ormai era diventata una formalità, ieri mattina. Per coach Gennaro Di Carlo un altro tassello per lo “starting five” adesso composto per 3/5: Bruno Fitipaldo play (europeo), Drake Diener guardia (extracomunitario), Dominique Archie ala grande (extracomunitario). Mancano un’ala piccola (probabilmente sarà europeo con un tesseramento ancora da sfruttare) ed un centro (uguale cosa ma come extracomunitario). Il resto del roster presenta, dalla panchina, Tommaso Laquintana, Zoltan Perl, Vojislav Stojanovic, Antonio Iannuzzi: mancano un paio di tasselli, forse uno (oltre a qualche giovane) se, come sembra certo, il capitano Sandro Nicevic affronterà una nuova avventura.
La carriera – Drake Diener, alto 196 centimetri per 88 kg, ha firmato il contratto per una stagione, compirà 35 anni il 19 dicembre e, in una famiglia vissuta a pane e pallacanestro, è nato a Fond du Lac, nello stato americano del Wisconsin. Il padre Dick fu il suo primo allenatore, dal giardino di casa e sino alla Goodrich High School. Le quattro stagioni alla cattolica De Paul University (tra i compagni anche Sammy Mejia che ne prese il posto a Capo d’Orlando a febbraio 2008), videro crescere Diener (14.2 punti, 3 rimbalzi e 3 assist in 33.2 minuti per gara come senior) e gli valsero diverse annotazioni sui taccuini de- gli scout Nba. Costretto ad un brusco stop a causa del morbo di Crohn, decise che non sarebbe stata la malattia ad impedirgli di sognare. La svolta nell’estate 2006 quando Diener, fortemente voluto dal direttore sportivo Gianmaria Vacirca e da coach Meo Sacchetti, sbarcò per la prima volta in Italia, con un torneo da protagonista, in A2, a Castelletto Ticino. Poco dopo la conclusione della stagione, il magico duo Vacirca-Sacchetti si spostava a Capo d’Orlando e Diener fu tra i primi ad essere firmato con una stagione da urlo insieme a Pozzecco, Slay, Wallace, il compianto Howell, Otto anni dopo, la guardia americana è nuovamente a Capo d’Orlando per entusiasmare.
Il ritorno. Drake Diener con la maglia di Sassari e sopra ai tempi dell’Orlandina nel 2007-2008 Wallace, Wojcik e compagnia. In venti gare Diener produce 18.2 punti, 4.2 rimbalzi, 2.4 assist e 2.5 palle rubate con la mitica serata del 18 ottobre 2007 al “Pala Lido” quando, con 34 punti, sospinse l’Orlandina alla storica vittoria contro Milano. Entrato subito al centro del mercato, Diener nel febbraio 2008 passò alla Montepaschi Siena con la quale vinse lo scudetto, giocando dieci gare in Eurolega. Poi, in estate, il rientro a Capo d’Orlando ma senza gare ufficiali per l’esclusione della società dalla Serie A il 20 settembre 2008. La guardia restò in Italia: Avellino (2008/09), Teramo (2009/11), il triennio d’oro a Sassari (2011/14) e Reggio Emilia (2014/15), collezionando grandi prestazioni e presenze anche in Eurolega ed Eurocup. Due anni fa ha vinto la Coppa Italia con Sassari, venendo eletto Mvp della Serie A, giocatore e guardia dell’anno in Italia per Eurobasket.com (18.9 punti, 4.3 rimbalzi, 2.8 assist, 1.1 palle rubate in 39 gare di A; 16.6 punti, 3.3 rimbalzi, 2.8 assist in 17 gare di Eurocup). Nello stesso anno vinse la gara del tiro da tre punti all’Ali Star Game di Serie A. Nel 2015 è stato semifinalista in Coppa Italia e finalista scudetto con Reggio Emilia chiudendo con 10.6 punti, 4.6 rimbalzi, 2.7 assist in 38 gare di campionato e 11.8 punti, 4.8 rimbalzi, 3.5 assist nelle quattro gare di Eurocup. Nella stagione scorsa ha firmato per il CAI Saragozza in ACB (massima lega di Spagna) ma con appena 9 presenze e 55 punti realizzati a causa del manifestarsi del morbo di Crohn dal quale è guarito sul finire del 2015. Diener ha segnato 3.953 punti in Serie A, realizzando 550 triple. Formidabile tiratore, eccellente passatore e ball handler, è giocatore di rara intelligenza cestistica.