Giuseppe Lazzaro – Gazzetta del Sud
CAPO D’ORLANDO Nel posto dove l’impossibile diventa possibile, il nome di Carlos Delfino, come sognato (al momento) innesto nella nuova Orlandina Basket, ha scatenato la fantasia dei tifosi. Forse è il sogno di metà estate, a quanto pare si tratta solo di un sondaggio che la società (silenzio completo sulla vicenda) ha potuto fare, ma se le referenze della ex stella della nazionale argentina che vinse l’oro alle Olimpiadi di Atene 2004, proprio a scapito di quella Italia con l’ex paladino Gianmarco Pozzecco protagonista, saranno positive e allora l’azzardo può andare avanti. Alle porte c’è l’evento sportivo più importante che potrebbe dare un primo verdetto: le Olimpiadi di Rio de Janeiro, il cui conto alla rovescia è sceso a -5. Delfino è arruolabile con la Albiceleste e pronto a rimettersi in gioco dopo tre anni di sofferenze per problemi fisici. Da questo punto parte il dibattito in rete dei tifosi biancazzurri. «Secondo me – scrive Francesco La Rosa sui commenti nel profilo Facebook Orlandina Basket- sarebbe opportuno, prima di sbilanciarci in un acquisto del genere, valutare la condizione generale durante le Olimpiadi». Il tifoso si dichiara comunque felice dell’eventuale arrivo dell’ex Viola Reggio Calabria, anche se Giovanni Gallo precisa: «Bisogna valutarne la tenuta fisica essendo un trentaquatrenne che ha giocato a singhiozzo negli ultimi due anni». Andrea Vassallo scrive di “rinascita” di Capo d’Orlando se arriva Delfino anche se l’Orlandina non deve proprio rinascere visto che è pronta a disputare la sesta stagione in Serie A e la terza di fila con l’obiettivo principale che resta quello di conseguire la salvezza, con o senza Delfino. «Troppo rischio», secondo uno dei sostenitori più esperti, Alessandro Lo Presti, controbattuto da Maria de Los Angeles che ricorda che il “gaucho” ha un passato con otto stagioni da protagonista in Nba. Insomma, si sogna ma si guarda anche alla realtà. Più o meno in questo periodo, nel 2007, con un blitz a Bologna davanti ad una pizza e ad una lattina di coca cola, il presidente Enzo Sindoni firmò Pozzecco, catalogato da molti addetti al settore, dopo i due anni in Russia, come un giocatore ormai bollito a 38 anni. E invece andò come andò… Per non parlare di Fantozzi, anche se partito dalla B2 ma protagonista e leader del gruppo arrivato poi in A2, Esposito (determinante per la prima salvezza in A nel 2006) e per finire ai tre grandi senatori che hanno riportato l’Orlandina nella massima serie e che hanno contribuito a mantenerla: Gianluca Basile, Matteo Soragna e Sandro Nicevic (il quale ultimo è pronto al rinnovo) . Se tutte queste icone della La società stringe anche i tempi per la scelta del centro che sostituirà Alex Oriakhi palla a spicchi, tra longevità ma anche infortuni passati ed età, hanno reso alla grande, perché non credere ad una rinascita di uno come Delfino che ha 34 primavere sulle spalle? Chiaramente l’eventuale firma dell’argentino completerebbe il reparto degli esterni con Delfino chiamato dalla panchina a dare manforte a Diener che, comunque, giocando anche da “3”, insieme a Delfino potrebbe dire la sua quando rifiata Stojanovic. E, se in salute, sui due lati dell’attacco la coppia “D&D”, potrebbe veramente aprire sogni di gloria ai paladini. Per Delfino, comunque, si è ancora nel campo dei sogni e neanche delle ipotesi, invece per il nuovo centro titolare che serve per completare lo “starting five”, a breve potrebbe arrivare l’annuncio insieme al cambio naturale: manco a dirlo “Sandrone” Nicevic.