Giuseppe Lazzaro – Gazzetta del Sud
CAPO D’ORLANDO Se Delfino è questo…Ha avuto un forte impatto nella tifoseria dell’Orlandina la magistrale prestazione di Carlos Delfino nell’amichevole pre-Olimpiadi che nell’ultima domenica di luglio, a Cordoba, ha visto l’Argentina battere la quotatissima Serbia 79-74 in una sfida fra due delle pretendenti ad una medaglia dietro l’inarrivabile “Dream team” statunitense. A cinque giorni dall’inizio dei grandi giochi, l’ex stella di Viola, Fortitudo Bologna ed in Nba per otto anni, ha dimostrato di essere in grande ripresa e di essersi meritato la convocazione del coach della Albiceleste Sergio Hernandez: 20 punti, miglior realizzatore della serata con un eccellente 5/8 da tre e canestri decisivi per la vittoria. Quel sogno di metà estate che l’Orlandina insegue forse si farà più difficile, anzi impossibile, se le prestazioni del “gaucho” saranno simili alle Olimpiadi, perché aumenterà la concorrenza e saliranno le cifre ma, intanto, la società biancazzurra non può fare altro che attendere e vedere come andrà, per l’Argentina e Delfino, la rassegna in Brasile e poi si tireranno le conclusioni e verificare se ci saranno i margini per avviare una trattativa e portare a Capo d’Orlando un colpo che sarebbe a sensazione. Per questo le altre opzioni seguite negli ultimi giorni per il ruolo di guardia-ala per completare la panchina si sono fermate, da quando è trapelato, senza smentita anche se senza conferma, il nome dell’ex Houston Rockets e Detroit Pistons. E se Delfino è avviato verso la rinascita e giocare alla grande la parte terminale della sua carriera, sulla scia dei predecessori a Capo d’Orlando, magari con qualche sacrificio alla voce ingaggio, potrebbe tornare un grande protagonista nella Serie A italiana e fare ferro e fuoco insieme a Drake Diener. È questa la coppia di esterni da sogno in casa Betaland, un simile duo, se Fitipaldo darà conferme in regia e Stojanovic e Perl miglioreranno e forniranno un contributo continuo, certamente potrà permettere alla Betaland edizione 2016/2017 di poter alzare l’asticella delle ambizioni, così come dichiarato dal direttore sportivo Giuseppe Sindoni nella prima conferenza stampa della stagione due settimane fa. Sindoni jr. che cerca sempre il centro giusto per completare lo “starting five” e per una operazione che non si potrà sbagliare anche perché l’Orlandina non è stata certamente fortunata dall’esito del calendario e la partenza sarà veramente impegnativa. Subito i tricolori in carica di Milano al “Pala Fantozzi” dove, comunque, sono usciti sconfitti nelle due ultime occasioni, come un anno fa Venezia fuori alla seconda giornata, l’ambiziosa Torino in casa al terzo turno, Trento in esterno e Cantù tra le mura amiche. Per restare alle sole prime cinque giornate sarà determinante fare qualche miracolo e, per questo, l’Orlandina ha bisogno di lavorare forte con l’inizio della preparazione e presentarsi in campionato (2 ottobre), quasi all’optimum della condizione o più avanti rispetto ad altri.