Giuseppe Lazzaro – Gazzetta del Sud
CAPO D’ORLANDO – Il tempo dello scarico. Dopo avere giocato tre scrimmage in due settimane si intensifica il calendario della preseason per l’Orlandina che, già domani sera a Reggio Calabria, renderà visita alla Viola dopo il test del “PalaFantozzi” del 3 settembre scorso. Tensostruttura di casa che la Betaland abbandona adesso, prima del via al campionato, dopo l’amichevole di sabato sera contro la Pallacanestro Trapani senza coach Di Carlo, a Castel San Pietro Terme (Bologna), insieme ad arbitri e allenatori di Serie A per il consueto incontro settembrino. «La gara di sabato – ha commentato il primo assistente, Flavio Fioretti – ha detto che la nostra squadra ha carattere. Dopo i momenti di difficoltà, come nel primo quarto in cui Trapani, più brillante di noi dal punto di vista fisico, ha potuto difendere meglio, poi noi con calma siamo nettamente migliorati fisicamente e difensivamente. Dal punto di vista offensivo abbiamo continuato a lavorare su quello che hanno fatto loro, una scelta tecnico-tattica di Trapani ci ha un attimino bloccato sulla fluidità ma abbiamo costruito dei tiri aperti che, però, a differenza di altre partite, non sono entrati, a testimonianza che il carico fisico che stiamo facendo ci ha un po’ appesantito. Però sono orgoglioso dei ragazzi perché dopo i primi tre quarti eravamo un po’ arrabbiati, nell’ultimo siamo riusciti a migliorare tante cose, anche per avere tenuto l’avversario sotto i 70 punti. In tante cose dobbiamo lavorare e migliorare. Quindi, al di là del risultato, c’è stato un miglioramento e la settimana che ci attende sarà utile per lavorarci sopra». Continua a mancare il centro titolare a tre settimane dal via del campionato. «Come staff tecnico non siamo assolutamente preoccupati. Siamo in linea con la società, il presidente Enzo Sindoni e il ds Giuseppe Sindoni. Stiamo valutando diverse opzioni ma dobbiamo fare una scelta ben precisa e non tanto per farla per inserire il perno mancante che potrebbe migliorare la squadra sotto le plance. C’è comunque Sandro Nicevic che, anche sabato, ha dimostrato di essere un giocatore capace di giocare titolare». Nato in una piazza storica del basket italiano, Cantù, 39 anni, Fioretti è al primo anno a Capo d’Orlando dopo importanti esperienze da assistente vissute nella stessa Cantù e a Reggio Emilia. «Mi hanno chiamato il direttore Giuseppe Sindoni e coach Gennaro Di Carlo e sono rimasto affascinato dal progetto ed anche per avere visto quanto questa società ha fatto in tutti questi anni di presenza nel panorama cestistico della Serie A. Una società che cerca di fare sempre meglio e in questa stagione ha voluto investire sui giovani, cercando di costruire non un castello che sia un soffio di vento ma una costante da qui ai prossimi anni. Il fatto di poter lavorare con i giovani la mattina sui fondamentali e gli individuali – conclude Fioretti – è una delle cose che più amo nella pallacanestro e vedere poi sul campo il loro rendimento è una grande soddisfazione”.