Claudio Argiri – Giornale di Sicilia
CAPO D’ORLANDO – Il conto alla rovescia per lo stimolante e quasi proibitivo esordio nella sua sesta stagione di serie A è ormai agli sgoccioli per la rinnovata Betaland Capo d’Orlando che domenica sera ospiterà, in un PalaFantozzi vicino al tutto esaurito, i campioni d’Italia in carica di Milano, illegali per il campionato italiano sia pure orfani dell’ultimo arrivato, il totem serbo Miroslav Raduljica, vittima di una distorsione alla caviglia sinistra. Ci sarà la diretta su Raisport dalle 20.45, arbitri Filippini, Sardella e Caiazza. Nei precedenti al debutto i paladini hanno ceduto 69-78 a Siena (anch’essa scudettata) nel 2005-06, vinto ad Avellino 83-72 l’anno seguente, perso nuovamente in casa con la Virtus Bologna (84-88) nell’annata 2007-08 e con Pistoia (71-74) nel 2014-15 e sfatato il tabù casalingo un anno fa ai danni di Cantù (73-65). Per le scarpette rosse, fresche trionfatrici nella Supercoppa italiana disputata al Forum, è il quarto anno consecutivo di debutto esterni. Nei tre precedenti il bilancio è 1-2 con vittoria a Cremona nel 2014/15 e sconfitte l’anno precedente a Brindisi e la stagione passata a Trento. Negli ultimi 10 anni nella gara di esordio l’Olimpia ha vinto sette volte di queste tre in trasferta. Dalla stagione 1987/88 – la prima di cui sono disponibili le statistiche partita per partita – il bilancio è 20-9, 11-0 in casa e 10-9 in trasferta. Il bilancio delle sfide dirette, invece, vede Milano avanti 7-3 ma i biancazzurri si sono imposti nelle ultime due gare interne. «Giocheremo sul nostro parquet – afferma il ds Giuseppe Sindoni – dove quest’anno faremo di tutto per avere un saldo attivo tra vittorie e sconfitte il che sarebbe una solida base per la salvezza. Siamo 25 persone al lavoro che stanno operando per provare a battere Milano. Lo abbiamo fatto per due anni di fila e vogliamo confermarci per iniziare al meglio una stagione ancora più storica al di là delle altre. Non posso condividere alcuni messaggi del mondo del basket che etichettano Capo d’Orlando come una squadra “fortunata” in sede di mercato nel pescare Boatright e che è rimasta in serie A per puro caso. Questo messaggio per me è sbagliato e l’ho attaccato sui muri dello spogliatoio, noi stiamo in serie A con diritto perchè stiamo facendo le cose per bene, questa squadra potrà togliersi tante soddisfazioni. Vorrei trasmettere ai ragazzi della squadra una sana rabbia per come ci stanno considerando a livello di roster, sarebbe il migliore atteggiamento per iniziare la nuova stagione. Abbiamo completato il roster con Delas, un elemento di grande esperienza ad alto livello ed internazionale nonostante i soli 26 anni. E’ un giocatore solido tra Eurolega, Europei e stagioni per club che ci regala competitività. Credo che questo sia uno degli organici più lunghi della nostra storia con tante soluzioni all’altezza. Penso ai due playmaker, guardie, ali e pivot. La squadra è ben equilibrata in tutti i ruoli e col giusto talento per la serie A. Dovremo compensare il poco atletismo che abbiamo ma siamo certi che disponiamo di un buon livello tecnico». La patata passa ora al parquet ed a coach Di Carlo. «Non sarà facile, ma ci proveremo. Non sarà semplice, ma noi ci crediamo. Sfidiamo una corazzata, ma noi siamo Capo d’Orlando. E a noi piacciono le imprese».