Giuseppe Lazzaro – Gazzetta del Sud
CAPO D’ORLANDO – Giocare una buona pallacanestro: i risultati verranno di conseguenza. La filosofia dell’Orlandina è questa. «Abbiamo disputato una buona preseason – commenta il ds Peppe Sindoni – Di Carlo ha dato una idea di gioco e soprattutto nella gara vinta a Varese sono arrivati segnali chiari. A livello di gruppo credo che sia uno dei migliori di sempre. La strategia di mercato molto europea ci permette di avere un gruppo gestibile, affiatato e che sta bene insieme. Diener e Archie sono americani che vengono da un’altra cultura e che sanno integrarsi nel sistema». Perché la scelta del centro è caduta su Delas? «Ha grande conoscenza del gioco e intelligenza tattica. Crediamo che possa essere il completamento ideale della squadra. La scelta di Mario è evidente. Si va forte in una direzione ma abbiamo punti deboli in un’altra. Abbiamo scelto di non “fossilizzarci” sull’atletismo e la forza fisica, puntando su un centro che sa passare la palla, che segna e sa giocare per i compagni. Ci siamo presi tanto tempo per inserire il migliore giocatore disponibile, consapevoli di incastrare un certo tipo di elemento per la nostra chimica». Si parte con quali obiettivi: la salvezza resta il più importante da raggiungere? «Vogliamo finire con il record positivo in casa dopo esserci salvati, nei due anni precedenti, con più sconfitte (7-8 lo score al “PalaFantozzi”). L’asticella la alzo ma non relativamente alla classifica ma alla qualità del gioco. Ci aspettiamo che il lavoro di Di Carlo, stavolta dall’inizio, dia frutti con una costruzione che ci soddisfi. E se porterà più vittorie, tanto meglio». Subito Milano all’esordio, non l’avversario ideale. «Squadra straordinaria, che mi ricorda la Siena che dominava. Per avere chance dobbiamo disputare una partita straordinaria. Sarà fondamentale l’apporto della gente, una grande atmosfera potrà dare energie insperate a un gruppo che non vede l’ora di andare a prendersi l’abbraccio dei tifosi». Quale giocatore potrà essere la rivelazione? «Bruno Fitipaldo. È il capitano dell’Uruguay, famoso e rispettato in Sudamerica. Da noi è arrivato con poca considerazione ma sono certo che mostrerà cose importantissime».