Claudio Argiri – Giornale di Sicilia
CAPO D’ORLANDO – Vigilia serena in casa Betaland anche se domani sera (palla a due alle ore 20.45 al PalaFantozzi con diretta su Raisport) c’è da inaugurare la sesta stagione di serie A ospitando una Milano costruita per far bene in Eurolega passando, ovviamente, dalla riconferma dello scudetto vinto per l’ennesima volta qualche mese fa. «Non siamo preoccupati – afferma convinto capitan Sandro Nicevic – anche se Milano è forse l’unica squadra che si è rafforzata. Ma noi dobbiamo pensare a mettere in pratica quello che abbiamo preparato. Sono fiducioso poiché c’è un gruppo che ha voglia di dimostrare quanto vale ed a far vedere tutto ciò di cui è capace pur contro i più forti. D’altronde abbiamo fatto una preseason molto positiva ed io come sempre voglio vincere e mi piacerebbe chiudere la carriera con i play-off che sono un obiettivo, non un’utopia. Sono rimasto perchè volevo continuare a giocare e qui si è creato un progetto per il futuro e c’è bisogno di me per far maturare i giovani. Il fatto di essere diventato il più vecchio con l’addio di Basile non mi responsabilizza di più anche perché ci sono obiettivi chiari per una stagione emozionante dove a vincere o perdere sarà la squadra non il singolo». Insomma uno per tutti, tutti per uno, con l’aiuto auspicabile dei tifosi. «Il sesto uomo per noi vale quasi il 50% del potenziale – dichiara coach Gennaro Di Carlo, alla terza annata, la prima dall’inizio come capo allenatore – e lo dico da Orlandino adottato che sa quanto sono fondamentali il calore e la spinta che ci possono dare i tifosi. Certo di fronte c’è un avversario illegale che ha aggiunto ad un gruppo già fortissimo gente come Hickman, Dragic e Raduljica (quest’ultimo out per infortunio, ndc) perché vuole andare in fondo anche all’Eurolega. In più Milano ha fatto un precampionato normale, in Italia e non in giro per il mondo, vincendo nettamente la Supercoppa e, dunque, avendo un battesimo ufficiale positivo. Messa così sembra una missione impossibile ed invece noi quelle poche armi che abbiamo proveremo a farle valere combattendo e facendo di tutto per vincere, senza sperare nella defaillance degli avversari. Se poi ci accorgeremo che le armi nucleari milanesi sono disattivate vedremo di approfittarne. In ogni caso sono soddisfatto della preparazione perché, come sottolineato anche da Sandro, siamo riusciti a creare un’identità di squadra ed un gruppo coeso». Basterà per affondare per la terza volta di fila a Capo d’Orlando la corazzata Milano? Al parquet domani sera l’ardua sentenza.