Giuseppe Lazzaro – Gazzetta del Sud
CAPO D’ORLANDO – Subito il “derby del presidente”. Appena rientrato dall’estero per motivi di lavoro, Enzo Sindoni, cresciuto a Milano e poi trasferitosi a Capo d’Orlando, comincia con la sfida più difficile la 21esima stagione da quando raccolse i cocci di una Orlandina senza futuro in C2 (era il 1996) portandola due volte in Serie A. «È la partita contro i campioni in carica – dice l’ex sindaco – ed è la più attesa dell’anno. Abbiamo noi l’onore di celebrare lo scudetto di Milano, la squadra per la quale tifo, ad eccezione di due giorni l’anno. Incontrarli adesso è la cosa peggiore, nel senso che il loro valore tecnico è fuori dalla portata del resto del campionato. A questo bisogna aggiungere la condizione strepitosa come dimostrato in Supercoppa. Milano è anche pronta a iniziare la stagione di Eurolega per la quale faccio un grande “in bocca al lupo” al presidente Proli e ai suoi ragazzi. Noi ci giocheremo le nostre carte. Siamo curiosi di vedere le capacità della squadra di reggere il confronto anche davanti alle difficoltà e di vedere emotivamente come reagirà il gruppo. Trarremo i dati necessari per capire su cosa lavorare in ottica salvezza».
Che resta l’obiettivo.
«È sempre quello il primo traguardo il primo traguardo, poi il valore delle avversarie può far capire se potrai alzare l’asticella. Nei vari ranking qualcuno ci indica come potenziale sorpresa, altri come retrocessa. Io so che questa Orlandina ha un’etica di lavoro straordinaria ed è composta da giocatori di grandi valori umani prima che tecnici. Per me è la cosa che più conta e mi dà fiducia».
Intanto Capo d’Orlando per il sesto anno negli ultimi 12, gioca in Serie A.
«Significa aver reso consuetudine un fatto straordinario. Ma attenzione a non confonderlo con la normalità che, altrimenti, ci vedrebbe in categorie diverse. Se vai in una trattoria e mangi benissimo ci tornerai sempre; se, invece, un giorno ti troverai solo bene, resterai un po’ deluso. So che questi alti livelli hanno un po’ viziato il nostro pubblico».
Chi sarà la rivelazione della squadra?
«Per me ci sarà una conferma: il nostro allenatore. Che ha qualità che lo porranno al centro dell’attenzione del basket nazionale. Fioretti, Sussi e Suarez, i suoi assistenti, saranno gli artefici dell’affermazione definitiva di Gennaro Di Carlo».
Sulla squadra.
«È completa e la dimostrazione di come a Capo d’Orlando ci sia una società seria, è testimoniato dal ritorno di Diener e Archie».
Un’apertura per Gianluca Basile. «La sua maglia numero 5 è conservata e non nell’armadio dei ricordi. Anzi è pronta per essere tirata fuori in qualsiasi momento, ovviamente per essere indossata dal “Baso”, se lo riterrà opportuno. Se, invece, Gianluca proseguirà nella sua decisione di non voler giocare più, allora cercheremo di farlo restare qui a Capo d’Orlando e non solo come padre di famiglia e cittadino».
Abbonamenti e tifosi.
«Siamo un po’ sopra rispetto ai numeri dello scorso anno ma siamo abituati a questo. Sono inoltre sicuro che il nostro grande pubblico -conclude Enzo Sindoni – sin da stasera e per tutto l’arco della stagione ci sosterrà con il solito, grande calore».