Qui l’intervista in lingua originale: http://www.referi.uy/fiti-no-desperdicia-ni-un-mate-n982926
Bruno Fitipaldo è stato nella panetteria della zona dove vive. Appena entrato, ha percepito un senso di ammirazione nella persona che lo attendeva. Quando arrivò alla cassa gli diedero un altro vassoio pieno di cibo. E’ il modo per augurare un “in bocca al lupo” alla nuova stella dell’Orlandina Basket.
Naturalmente sarebbe giusto se si trattasse di un singolo episodio. Però, quando la situazione si ripete e non si vuol far pagare nei luoghi dove si frequenta, diventa tifo. Bruno Fitipaldo convive con il calore degli appassionati siciliani di basket: «Qui la gente in Sicilia è molto calorosa. C’è una panetteria vicino a casa e ogni volta vado a chiedere di non darmi tante cose perché mi danno di tutto. “Prova questo, prova quello”. Dolci, biscotti, di tutto. Torno a casa con vassoi pieni di cibo e mia moglie mi dice di non prenderne perchè ingrassiamo!» dice ridendo l’ex giocatore di Malvín a Referí. Però non è l’unica cosa che accade: «Queste cose succedono anche in altri posti. Quando per esempio mi taglio i capelli e non mi fanno pagare perchè la squadra va sempre dallo stesso barbiere“.
La prima esperienza europea di Bruno Fitipaldo sta risultando fantastica. Nonostante sia lontano dalla sua famiglia, dai suoi fratelli, dall’asado e dal mate, si sta adattando bene a nuove abitudini.
Il mate…che argomento! al margine delle curiosità provengono dall’esterno, gli uruguayani soffrono perchè non c’è la Yerba Mate. Fitipaldo ci confessa che gli manca tanto: «Stiamo facendo i conti. Abbiamo 5 chili di mate in due. Però per fortuna i nostri parenti ce ne porteranno ancora, così non ci mancherà mai. Non si butta niente del “Mate”, quello che non si usa si utilizza nuovamente – afferma – ovviamente quando ci vedono, tutti ci guardano male… perchè pensano sia Marijuana!»
Fitipaldo dice che gli manca tutto dell’Uruguay. Per esempio, dice che non si perde nessuna notizia del suo paese, cosa che in Uruguay non faceva nemmeno: «Quando sei lontano dal tuo paese ti aggrappi a qualsiasi cosa… come fare il “Mate”, oppure guardare programmi uruguayani oppure ancora guardare al PC notizie dell’Uruguay che richiamano la mia attenzione» rivela Fitipaldo.
L’aneddoto più curioso che è successo a lui nel club è accaduto a ora di pranzo: «Qui mangiano tutto separato, vale a dire se si desidera il riso con la carne non è usanza. Prima viene il riso e poi la carne, quindi, quando il primo giorno con la ero squadra ho “versato” nel piatto come da nostre usanze. Un pò di riso, insalata, carne, e quando ho raggiunto il tavolo sembravo un pazzo, tutti avevano il primo piatto che è come “inizio”. Mi sentii un cavernicolo».
La settimana è più larga rispetto alle nostre abitudini. Perchè in Italia, a differenza di quello che accede in Uruguay che si gioca due volte a settimana, si gioca solo la domenica: «Prima di venire qui mi sono confrontato con Nicolás Mazzarino e anche con sua moglie Magela. Loro sono stati a Reggio Calabria, città vicina a Capo d’Orlando, e mi hanno raccontato come si vive qui. La cosa più differente è l’intera settimana piena di allenamenti e senza partite. Sembra più lunga. E poi ci hanno dato una grande mano per tutto ciò che riguarda i costumi e le faccende amministrative».