All’antivigilia della sfida con la Dolomiti Energia Trentino nella sala stampa “Di Noto” del PalaFantozzi si sono presentati coach Gennaro Di Carlo e il playmaker Tommaso Laquintana. È proprio il giocatore italiano, quasi orlandino d’adozione, a rendersi per primo disponibile alla stampa: «È vero, a Trento non abbiamo mai vinto da quando gioco per i colori di Capo – dichiara il ragazzo nato a Monopoli – abbiamo una gran voglia di far bene, stiamo lavorando tanto e bene dal mio punto di vista. Possiamo toglierci delle soddisfazioni anche in trasferta se continuiamo così. Coach Di Carlo e tutto lo staff ci stimolano sempre a fare meglio, siamo un gruppo ambizioso e molto motivato perché crediamo tanto in quello che stiamo facendo. È normale che quello che è successo a Janis ci ha scosso molto, ci dispiace immensamente perché avevamo raggiunto un equilibrio importante dentro e fuori il campo. Sapere che lui ci guarderà da casa è una grande motivazione in più per fare bene». Il playmaker pugliese è arrivato all’Orlandina nella stagione 2013-14 in cui si conquistò il diritto a prendere parte alla Serie A e fin da quel momento è stato un paladino del pubblico di casa. Oggi a tre stagioni di distanza quel giovane talento è un giocatore affermato al massimo livello della pallacanestro italiana che ha ancora ampi margini di miglioramento come lui stesso ammette: «Ho ancora molto da lavorare per migliorare in alcuni aspetti, in questa stagione ho tanti compagni da cui imparare, come ad esempio Bruno Fitipaldo». Nella conferenza stampa pre gara coach Di Carlo ha speso tante belle parole in favore del cestista classe 1995: «I suoi miglioramenti sono dovuti al fatto che Tommy quest’estate ha lavorato tantissimo a livello individuale. Non avendo impegni con le Nazionali ha potuto concentrarsi su come elevare la qualità del suo gioco e far riposare anche il fisico in vista di un campionato duro come la Serie A. È un ragazzo di volontà, vanno riconosciuti anche a lui dei meriti».
Settimana corta di allenamenti quella che sta per concludersi, ma che ha lasciato estremamente soddisfatto l’allenatore campano: «Il gruppo ha dato grandi segnali di maturità in questi giorni. Abbiamo cominciato ad acquisire un certo tipo di mentalità ed è su questa linea che dobbiamo continuare. Non dobbiamo esaltarci se arriva un risultato positivo o deprimerci se ne arriva invece uno negativo. Dobbiamo solo continuare a lavorare quotidianamente con la stessa intensità e convinzione. Ci siamo allenati duramente, per me non era una cosa scontata dopo la prima vittoria in campionato. Ci tenevamo a vincere quella gara, quindi dopo aver raggiunto il risultato poteva verificarsi un rilassamento nella squadra. Non è andata così e di questo va dato merito ai ragazzi perché seguono lo staff e credono in quello che gli diciamo». Trento è una sorta di tabù per Capo d’Orlando e anche in questa occasione si presenta come una sfida dura da vincere: «È una realtà da prendere come modello – afferma Di Carlo – una squadra quadrata, forte, molto atletica che giocando ha palesato che la società e lo staff avevano ben chiaro cosa volessero in fase di costruzione. Sarà una sfida nella sfida perché loro hanno un progetto di gioco chiaro e diverso dal nostro. Sarà un test probante per quantificare la nostra consistenza in trasferta. Abbiamo perso Berzins lunedì, il ragazzo è ovviamente abbattuto. È un brutto momento per lui, dobbiamo incoraggiarlo e aiutarlo a superare questa fase perché può tornare più forte di prima. Come lo sostituiremo? Con i ragazzi a disposizione. Diener giocherà qualche minuto in più, abbiamo otto o nove giocatori a disposizione, credo che sia sufficiente. Non avremo ancora a disposizione Nicevic questa settimana. Sandro è uno straordinario capitano, ha per noi un valore che va al di là del campo. Veicola messaggi positivi, ha sempre ottimi consigli per tutti anche nei momenti negativi ed è aperto con i più giovani. Speriamo torni il più presto possibile».
Ufficio Stampa Betaland Capo d’Orlando