Giuseppe Lazzaro – Gazzetta del Sud
CAPO D’ORLANDO – È ancora il non impossibile ritorno di Jasaitis a catalizzare l’attenzione a Capo d’Orlando. Ieri è stato il tempo delle precisazioni dalla sponda pesarese mentre l’Orlandina non ha inteso farlo seppur il pensiero è ricorrente, anche in proiezione futura: se l’ala lituana non dovesse compiutamente esplodere a Pesaro, e verrebbe tagliato, allora le sirene in direzione Capo d’Orlando tornerebbero a suonare.
Quello che è stato definito un “rumors” e nulla più (va precisato), dopo quattro giorni ha trovato l’attenzione di Stefano Cioppi. «Noi di questa storia non ne sappiamo niente – ha dichiarato il direttore sportivo della Vuelle Pesaro – e io non commento i rumors di mercato. A noi non ha detto nulla (Jasaitis il soggetto ndc). E non gli manca niente: abita in centro, a due passi dal palas dove ci alleniamo e dal mare, si trova all’interno di un gruppo serio, che lavora bene e del quale fa parte anche un compagno e che parla la sua stessa lingua (Zavackasndc). Mi sembra abbia condizioni ideali. Sapevamo che gli sarebbe servito un lungo periodo di rodaggio e pensiamo che nel mese entrante lui sia pronto a darci quello che sa fare».
A questo punto tutto passa proprio dall’ex nazionale della Lituania. Sin dalla prossima gara (nella difficile trasferta di Sassari), Jasaitis è chiamato a confermare la sua enorme classe ed a soddisfare una esigente platea e la società per la scelta che ha fatto in estate. A quel punto il “rumors” resterà un ricordo ma, se entro un mese o poco meno non si avranno i risultati attesi, il possibile taglio di Jasaitis non sarà una ipotesi da scartare e, a quel punto, Capo d’Orlando potrebbe farsi avanti, sempre che non abbia già chiuso un altro accordo nel frattempo. Da via Beppe Alfano si conferma che, al momento, c’è la volontà di puntare sul gruppo di esterni in organico e che un sostituto di Berzins potrà essere contrattualizzato a lungo andare. Certo, qualcosa deve cambiare anche nei giochi offensivi. Rimesso in piedi a tempo di record, Drake Diener, il principale terminale offensivo, non può giocare, come avvenuto a Trento, 34 minuti tirando solo sette volte. “Mandrake” è l’unico, tra guardie e ali piccole, ad avere il tiro da fuori ed è un’arma che deve essere sfruttata a maggior ragione come avvenuto al “Pala Trento” con Fitipaldo chiuso dai raddoppi e che, infatti, ha giocato più perla squadra (13 assist). Intanto il capitano Sandro Nicevic prosegue nel recupero dalla lesione al tendine d’Achille subita prima della seconda giornata di campionato. I tempi di recupero si aggirano intorno alle tre-quattro settimane.